Abitava a Rovato, non lontano dalla sede dell’impresa edile per cui lavorava con regolare contratto, Endrit Adem. L’operaio kosovaro di 24 anni ha perso la vita martedì mattina precipitando dal terzo piano di una palazzina nella zona di Città Studi a Milano, in via Bassini.

Il giovane stava lavorando alle finiture di un balcone insieme a un collega. Per cause attualmente al vaglio delle forze dell’ordine è precipitato nel vuoto per oltre 10 metri. Una caduta che non gli ha lasciato alcuno scampo. Sul palazzo c’era stato un intervento alla facciata, già concluso.

”Un ragazzo splendido e un gran lavoratore” raccontano i colleghi all’AdnKronos. Uno di questi, suo connazionale, dopo la tragedia ha dovuto chiamare la famiglia rimasta nel Paese di origine per informare su quanto successo.

Oltre al personale del 118, sono accorsi sul posto anche Carabinieri, Polizia locale e i tecnici dell’Ats. Necessario anche il lavoro dei Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza il ponteggio.

È la seconda vittima sul lavoro in poche ore. Nottetempo è infatti morto anche il 60enne Roberto Vitale. L’uomo, che secondo quanto riferisce l’Ansa era già in pensione, lavorava per una ditta di trasporti bresciana ed è stato travolto da una mortice a all’interno di un deposito della Dhl di Carpiano, sempre nel Milanese.

I sindacati

“Questo ennesimo incidente sul lavoro sottolinea ancora una volta la necessità urgente di rafforzare le misure di sicurezza nei cantieri edili. È inaccettabile che nel 2025 si continui a morire sul lavoro per la mancanza di adeguate protezioni e controlli.

Le nostre organizzazioni sindacali chiedono con forza un intervento immediato delle autorità competenti per garantire che vengano rispettate tutte le normative sulla sicurezza sul lavoro. È fondamentale che vengano effettuati controlli rigorosi e che si investa nella formazione continua dei lavoratori per prevenire simili tragedie.

Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL si impegnano a continuare la loro battaglia per la tutela dei diritti dei lavoratori e per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Non possiamo permettere che la vita di un giovane lavoratore venga spezzata in questo modo”.