Due foto messe a confronto: in una ci sono meno di dieci amministratori locali bresciani con un la fascia tricolore, nell’altra uno schieramento decisamente più nutrito. La prima è riferita al cammino per la pace organizzato da Emergency fra Brescia e Ghedi il 10 maggio davanti alla stele di piazza Loggia, la seconda è all’adunata degli alpini a Biella il giorno successivo.

A pubblicare le due immagini è stato don Fabio Corazzina, con una lunga riflessione su un tema a lui caro come la pace. Il sacerdote non punta mai il dito in modo esplicito (e sottolinea più volte di non voler creare polemiche), ma il messaggio è chiaro: a sfilare con gli alpini ci vanno tutti, a camminare per la pace un po’ meno. Una scelta che travalica anche gli schieramenti politici.

“In un mondo sempre più devastato dalla guerra e dai suoi strumenti crescono gli appelli e la necessità della pace con metodi nonviolenti e politici, diplomatici e di cooperazione” scrive don Corazzina, richiamando il pensiero del nuovo Papa.

Riporta quindi alcuni numeri del cosiddetto riarmo, così come la copertura mediatica riservata ai tour dell’Amerigo Vespucci, “perchè è la nave più bella del mondo e rappresenta l’italianità – scrive caustico – anche se il motivo è vendere armi”.

“Evitiamo perfino di confrontarci sulla possibilità di aderire al trattato per l’abolizione delle armi nucleari – aggiunge – i nostri gemellaggi con altre città (magari in guerra come Betlemme) sono più occasioni ludico-gastronomiche che di cooperazione al bene comune e a un mondo più giusto”.

Corazzina infine chiede un aiuto “a trovare strade educative comuni alla pace, alla convivenza, all’accoglienza, al disarmo, alla nonviolenza dal sapore evangelico e costituzionale”.

La foto

Questa l’immagine pubblicata su Facebook da don Corazzina: