Quello che non si sono detti in aula se lo sono detti poi sui social, una sorta di Dopo Consiglio. Come a San Remo, il Dopo Festival, ma meno divertente.
Più che una dialettica politica è stata una dialettica di insulti. Maggioranza e opposizione nemmeno sul Bilancio Partecipativo, cavallo di battaglia del centro destra, da sempre, e di Paolo Fontana e Forza Italia in particolare, sono riusciti a trovare un accordo e un voto unanime. La Giunta ha incaricato i Cdq di raccogliere i desiderata dei cittadini e di fare da collante ed elaboratore delle proposte dei quartieri, per il centro destra avrebbero dovuto esprimersi i singoli cittadini sui progetti desiderati senza l’intermediazione dei Consigli di Quartiere
TRA IDEOLOGIA E ANTIPATIA
Il mix è tra ideologia, dall’una e dall’altra parte, e un’antipatia personale che non facilita, soprattutto in politica, buone pratiche a favore dei cittadini.
Filato liscio il voto bipartisan sul futuro dell’area della pietra, in via Orzinuovi, poi il resto è stato tutto in salita. E a curve.
NO ALLA MOZIONE DEL CENTRO DESTRA SULLE FOIBE
Il centro destra sbrocca, già in aula, all’annunciato No della Maggioranza sulla mozione presentata da Fdi, Lega, Forza Italia e Brescia Civica che “chiedeva – sottolineano i consiglieri di opposizione – semplicemente di valorizzare il ricordo delle vittime delle Foibe e dell’Esodo Giuliano-Dalmata, nel rispetto di quanto sancito dalla Legge 92/2004 e sulla scia dell’unanime voto favorevole dalla Camera dei Deputati. Un giorno grave per Brescia e per la memoria collettiva della nostra comunità – tuonano a fine Consiglio – .
LA FOTO CON I BANCHI DEL CENTRO DESTRA VUOTI
Dalla Maggioranza, il capogruppo del Pd, Roberto Omodei, pubblica su Facebook la foto dei banchi vuoti del centro destra mentre l’aula discute di disturbi alimentari.
“Mentre Beatrice Nardo presenta un importante documento sui disturbi del comportamento alimentare, – scrive Omodei – la minoranza diserta l’aula. Questa è la destra! Non solo mancano fondi e personale, non solo sono disattese le promesse del ministro, non solo la Regione non organizza i servizi necessari: questa destra non ha nemmeno la decenza di ascoltare e discutere chi pone l’attenzione su un problema così urgente e preoccupante per le giovani generazioni.”
E siamo nemmeno a metà della legislatura.
