Questa sera è iniziata la nuova raccolta differenziata nella zona verde della città. Brescia 20 ottobre 2016 Ph Christian Penocchio

I bresciani di togliere i cassonetti non ne vogliono proprio sentir parlare. Soprattutto se questo volesse dire ritoccare al rialzo il costo della Tari.

Un’idea molto chiara ad una parte della Maggioranza e alla Sindaca Laura Castelletti tanto da portarla a decidere, una volta per tutte, di archiviare il “porta a porta integrale” .

Non solo. Secondo la Maggioranza, escluse Brescia Attiva e Al Lavoro con Brescia, l’obiettivo dell’80% di raccolta differenziata entro il 2027 previsto dal Piano Rifiuti di Regione Lombardia sarebbe raggiungibile anche con l’attuale sistema, riveduto, corretto e aggiornato al 2025.

COSTO ECCESSIVO E DIFFICILE DA SPIEGARE

Numeri alla mano il passaggio al porta a porta integrale significherebbe – secondo il Pd – maggiori costi del servizio che porterebbero, di conseguenza, la bolletta della Tar ad un + 60,00/70,00 euro a famiglia

IL BOCCONE AMARO PER BRESCIA ATTIVA E SINISTRA ITALIANA

A quanto pare a Brescia Attiva, così come a Sinistra Italiana, non rimane che ingoiare il boccone amaro di un No che diventa esplicito dopo un paio di anni di atteggiamenti più sfumati e possibilisti.

TARIFFA PUNTUALE

Diversa la questione “tariffa puntuale”, cioè pagare in proporzione a quanti rifiuti si conferiscono. Questa piace a tutta la Maggioranza e trova un via libera unanime.

Sul fatto che poi porti effettivi risparmi alle famiglie bresciane sarà tutto da vedere. Ma tra ricalcoli e ritocchi di tariffe, il costo inserito dal Governo, alla fine la reale possibilità di pagare meno rimane più sulla carta che nella realtà.
E su questo anche i promotori del “lasciamo tutto così” non si lanciano in annunci di risparmi o sconti importanti. Tutto rimane, al momento, molto “sfumato”.

COSA CAMBIA. O MEGLIO COSA NON CAMBIA

Di fatto la “riunione interlocutoria di Maggioranza” che non ha ufficialmente preso una decisione definitiva (ma in pratica sì) è pronta a confermare “l’impianto” attuale di raccolta differenziata: cassonetto per umido e secco e porta a porta per vetro, plastica e carta.

Cambieranno però i cassonetti. Gli attuali sono pronti ad andare definitivamente in pensione per lasciare spazio a nuovi cassonetti “intelligenti” o “smart”. Innanzitutto avranno un lettore che leggerà la tessera e aprirà e chiuderà, soprattutto, la calotta automaticamente, senza quindi dover utilizzare l’attuale manopola. Inoltre saranno dotati di un sensore che segnalerà in una “centrale operativa” la necessità di essere svuotati.

I MAL DI PANCIA DELLA MAGGIORANZA

Se all’interno del Pd assicurano che la decisione è frutto di un percorso anche con l’ala più a sinistra ed ecologista del partito favorevole al porta a porta integrale, non altrettanto si può dire per Brescia Attiva e Al Lavoro con Brescia (Sinistra Italiana)

Brescia Attiva ha pubblicato nelle scorse ore su Instagram il programma elettorale e le linee programmatiche di mandato di Laura Castelletti che prevedeva un progressivo passaggio al porta a porta integrale con l’applicazione della tariffa puntuale . Un chiaro segnale di dissenso con la Maggioranza.

Al Lavoro con Brescia ufficialmente tace ma ufficiosamente definisce la decisione come una celeberrima frase del Ragionier Ugo Fantozzi.

NEI PROSSIMI GIORNI L’UFFICIALITA’

Finora siamo nell’alveo delle decisioni prese ma non ufficializzate. Questo avverrà nei prossimi giorni con una nuova riunione di Maggioranza chiama ad assumere la decisione definitiva e ufficiale.