Le elezioni regionali, così come le comunali (o amministrative) e le europee hanno un grande “plus” rispetto alle politiche: possiamo scegliere chi votare. È un privilegio che, purtroppo, a noi elettori è stato tolto per il Parlamento dove a decidere chi siede alla Camera e al Senato sono le segreterie del partiti.

Il 12 e 13 febbraio, invece, possiamo scegliere “la persona” al di là dello schieramento politico a cui fa riferimento. Possiamo scegliere un interlocutore che seguiremo nei prossimi 5 anni e che dovrà essere il nostro “punto di riferimento” in Regione.

Ma per fare questo dobbiamo impegnarci. Uscire dal mood “i politici sono tutti uguali”, “tanto non cambia niente” , “una volta arrivati là fanno quello che vogliono”.
E un modo per uscire da questo “mood” c’è: guardarsi indietro. Oggi con google è ancora più facile e anche i più pigri: andate a scorrere, per i candidati uscenti, cosa hanno fatto in Regione gli ultimi 5 anni. Non vi servirà leggere o ascoltare nulla per decidere.

Per i neo candidati alla Regione, google in pochi secondi vi sciorina tutta la loro vita. E anche qui la valutazione potrebbe non essere complicata.

A questo aggiungete i propositi, i programmi, le promesse… quelle da marinaio si riconoscono in lontananza. E non da ultimo, come votare. Il sistema elettorale regionale offre anche la possibilità del voto disgiunto ovvero, la scelta di un candidato presidente di uno schieramento e una lista e relativi candidati consiglieri ad esso non collegato. Massimo due preferenze e devono essere dei due generi (uomo e donna o donna e uomo).

Ecco, riappropriamoci appieno di questo diritto, ritroviamo il piacere di informarci, ascoltare, leggere e soprattutto il piacere di scegliere la persona che più ci convince. Richiede un po’ di impegno, è vero.
Ma ne vale sicuramente la pena.

Paolo Bollani