
Emergono ulteriori particolari sull’operazione che all’alba ha portato a sei misure cautelari (cinque in carcere e una ai domiciliari) eseguite dai Carabinieri tra le province di Brescia, Asti, Lodi e Milano su ordinanza del Tribunale di Sondrio. Il gruppo è ritenuto responsabile di associazione per delinquere finalizzata a furti ai bancomat e a esercizi commerciali, anche con esplosivo.
Il video
I colpi nel Bresciano
Dopo il primo assalto ad Albosaggia (SO), gli investigatori contestano ulteriori azioni: tra queste un altro furto a uno sportello bancomat nel Bresciano e danni a grandi esercizi commerciali della provincia. In almeno un caso gli indagati sarebbero riusciti a impossessarsi di circa 70.000 euro custoditi in cassaforte. Le attività hanno inoltre individuato l’hinterland bresciano tra le aree utilizzate dal gruppo per muoversi verso gli obiettivi.
Il modus operandi
Secondo gli atti, la banda operava con un metodo rodato:
- uso di jammer (inibitori di frequenza) e ricetrasmettitori per neutralizzare allarmi e limitare le comunicazioni;
- auto di basso profilo per non attirare l’attenzione;
- numerosi sopralluoghi anche via Google Maps/Street View e di persona;
- interruzione dell’illuminazione pubblica e oscuramento delle telecamere con vernice spray;
- per i bancomat, impiego di ordigni artigianali per far saltare gli sportelli.
Sequestri e mezzi impiegati
Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati circa 4.000 euro in contanti, attrezzi per lo scasso (cacciaviti, leve, mazze, flessibili/smerigliatrici), borsoni schermati e un disturbatore di frequenze. L’operazione ha coinvolto oltre 50 Carabinieri, le unità cinofile di Orio al Serio, il II Nucleo Elicotteri e una squadra A.P.I. del Comando provinciale di Brescia.
Gli arrestati tradotti in carcere sono stati accompagnati negli istituti di Brescia, Alessandria e Milano. La posizione degli indagati sarà vagliata dall’autorità giudiziaria.