“Vaccinare tutta la Lombardia prima di giugno è possibile, ce la faremo. Ve lo garantisco”. Così si è concluso l’intervento di Guido Bertolaso, presentato ufficialmente come nuovo consulente che dovrà coordinare la campagna vaccinale nella nostra regione.

Una frase sicuramente a effetto, che però rimarrà tale se le dosi di vaccino scarseggiano come in queste settimane della prima fase. Bertolaso si è però detto ottimista sulla possibilità che nei prossimi mesi “saremo inondati di vaccino” e quindi è al lavoro perché per quel momento la Lombardia sia pronta.

“Il coronavirus è il soggetto più democratico che io abbia mai conosciuto, non guarda in faccia a nessuno. Non ha tessere di partito, non appartiene a coalizioni e ci sta creando una serie di problemi – ha detto Bertolaso lanciando anche qualche frecciata a Roma dove, a suo dire, gli sono stati negati collaboratori per opposte vedute politiche – vado a dare una mano alle strutture competenti in Lombardia per vaccinare 10 milioni di persone, senza contrapposizioni politiche”.

Il nuovo consulente, che ha specificato di aver accettato questo incarico a zero retribuzione (“Mi sono ridotto lo stipendio da un euro a zero” ha ironizzato al termine), ha rimarcato come questa campagna vaccinale sarà una vera e propria emergenza di protezione civile e come tale dovrà essere affrontata.

I contatti con i vari territori e le istituzioni, anche le più piccole, saranno fondamentali. In primo piano anche l’individuazione di luoghi adatti, di personale sufficiente per permettere inoculazioni su vari turni “24 ore su 24, 7 giorni su 7”.