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Nel bresciano aumentano le fragilità: i dati 2025 delle Acli

Nel Bresciano, le fragilità sociali sono in aumento e assumono forme sempre più variegate: è questo il quadro emerso stamattina nel corso della conferenza stampa di Caf e Patronato Acli di Brescia. I dati 2025 presentati raccontano un territorio attraversato da diseguaglianze persistenti, precarietà lavorativa e difficoltà crescenti nell’accesso ai diritti.

“In un contesto sociale ed economico complesso, segnato da incertezze e fragilità crescenti, i nostri servizi hanno rappresentato un punto di riferimento fondamentale per migliaia di cittadini e famiglie”, ha sottolineato la presidente delle Acli provinciali Stefania Romano, evidenziando l’aumento delle pratiche e la fiducia rinnovata degli utenti.

IL PATRONATO: LAVORO, WELFARE E DIRITTI PIU’ DIFFICILI

Il Patronato Acli di Brescia, presente con 14 sedi zonali e numerosi recapiti sul territorio, conferma il suo ruolo di presidio per le fasce più fragili. Nel 2025 le domande di NASpI restano elevate (4.100), mentre calano le dimissioni volontarie, segno di un mercato del lavoro che continua a generare incertezza.

Crescono invece le pratiche di maternità, arrivate a 3.700, spinte soprattutto dall’aumento dei congedi parentali. In calo le domande di Assegno di inclusione e Supporto alla formazione e al lavoro, che si fermano a 1.900, sollevando interrogativi sull’efficacia delle nuove misure di welfare.

Il dato più critico riguarda le invalidità: le domande scendono a 7.200 rispetto alle 10.000 del 2024, a causa della sperimentazione della riforma della disabilità in corso anche a Brescia. “Un campanello d’allarme – ha avverteito il direttore Fabio Raggi – perché procedure più lunghe rischiano di scoraggiare le persone più fragili dal far valere i propri diritti”.

In aumento le domande di pensione (5.000) e gli interventi per infortuni sul lavoro e malattie professionali (1.400). Restano stabili i numeri legati all’immigrazione e alla consulenza sui rapporti di lavoro, mentre cresce il supporto alle famiglie nel lavoro domestico.

IL CAF ACLI: Più 30 E PIU’ FAMIGLIE ASSISTITE

Risultati in crescita anche per il Caf Acli di Brescia, che nel 2025 ha elaborato 71.114 modelli 730, con un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente. “A dieci anni dalla dichiarazione precompilata, sempre più cittadini scelgono competenza e rapporto umano”, ha osservato il direttore Michele Dell’Aglio.

Centrale resta l’ISEE: circa 42.000 nuclei familiari assistiti, pari a oltre 125.000 cittadini coinvolti. Uno strumento fondamentale per l’accesso al welfare, ma sempre più complesso e non sempre capace di cogliere i reali bisogni delle famiglie.

NUOVI BISOGNI, NUOVE RISPOSTE

Nel 2025 ha preso avvio anche il servizio SEND – Servizio Notifiche Digitali: in soli sei mesi si sono rivolte alle Acli 4.500 persone, confermando le difficoltà diffuse nella gestione delle comunicazioni digitali della Pubblica Amministrazione.

“Questi numeri non sono solo un bilancio, ma raccontano storie di persone accompagnate nell’accesso ai diritti”, ha concluso conclude il vicepresidente Fabrizio Molteni. Una fotografia nitida del Bresciano di oggi, dove le fragilità aumentano e cambiano volto, e dove la prossimità resta una risposta decisiva.

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