La “prima” in casa dopo 8 lunghi anni d’attesa nel “nuovo” impianto di Mompiano è filata via con tanti consensi e qualche mugugno. La macchina operativa messa in campo da Massimo Cellino per far sì che si potesse giocare tra le mura amiche la sfida con il Bologna ha dimostrato tanti pregi anche qualche difetto. Vero è che l’impatto visivo del Rigamonti tirato a lucido nonostante i suoi quasi 60 anni ha davvero colpito.

Il colpo d’occhio all’ingresso ha lasciato tutti felicemente sorpresi per uno stadio ora sì, con la “S” maiuscola. A questo si deve aggiungere la cornice di pubblico che ha scelto il Rigamonti per festeggiare il ritorno in città della Serie A. Quasi 16 mila i tifosi presenti sulle nuove gradinate e tribune, nella Curva Nord da 5000 posti, tutti occupati.

Il blu ed il bianco ad imperversare, la V bianca su sfondo blu a campeggiare: finalmente il Brescia ha una casa, un segno distintivo e di riconoscimento in tutta Italia. Comodi i seggiolini come le poltroncine, confortevoli gli Sky Box a bordo campo, ottima la visuale da gradinata e curva senza barriere. A tutto ciò va aggiunto l’ottimo servizio offerto in termini di trasporto urbano con la metropolitana mai così piena e i parcheggi sfruttati quasi tutti in maniera corretta.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Proprio sui parcheggi rimangono vive le soste selvagge in alcune zone con il parcheggio Europa rimasto desolatamente vuoto. Allo stadio poi problemi con l’apertura dei cancelli arrivata dopo le 14 con giuste lamentele da parte dei tifosi.

Code e problemi agli accrediti, qualche giornalista entrato a gara in corso con le formazioni consegnate nelle mani degli addetti ai lavori al 23′ del primo tempo. Altre lamentele sono arrivate anche per i bagni dello stadio, rimasti obsoleti e non modificati. Su questo dovrà lavorare e molto il Brescia Calcio, complessivamente la “prima” al Rigamonti è andata bene.