Dopo una direzione generale iniziata nel 2007, lascia oggi l’istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna il professor Stefano Ciotti.

Le dimissioni, ci viene riferito, sono da intendersi per motivi personali e non revocabili. Al suo posto subentrerà ad interim l’attuale direttore tecnico Giorgio Varisco che rimarrà in carica sino a nuove elezioni previste per il 2020.

Questa decisione scaturisce, forse, dalla volontà di evitare scelte potenzialmente controverse in vista delle imminenti elezioni amministrative visto il ruolo di primo piano che l’istituto riveste sia in ambito nazionale che internazionale nella ricerca e sperimentazione veterinaria.

Nonostante non venga menzionato tra le motivazioni ufficiali, risulta però difficile credere che le premature dimensioni di Ciotti non siano da ritenersi, almeno in parte, una conseguenza dei numerosi scandali verificatisi negli ultimi anni tra cui annoveriamo:  la vicenda Italcarni (in cui vennero riscontrate partite infette da Salmonella) avviata da un interrogazione parlamentare dell’onorevole Brambilla in cui il principale interessato era proprio Varisco; oppure l’indagine del pool anticorruzione che ha visto incarichi e bose di studio concessi ad amici e parenti dell’ex presidente.

Nonostante quanto appena detto l’istituto resta un centro di eccellenza nel settore e con un bilancio di 9,2 milioni di utile e una liquidità di 119 milioni nel 2017 si piazza primo nel suo campo.

Proprio per questo motivo che ci duole vedere che suddetti scandali rischino di sminuirne l’indubbia competenza scientifica.