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Caso Motorizzazione, niente processo “perché il fatto non sussiste”

Sospiro di sollievo enorme per gli otto lavoratori della Motorizzazione Civile di Brescia a conclusione dell’udienza preliminare davanti alla giudice Giulia Costantino.

Il pm Cassiani aveva chiesto il processo per gli otto indagati, ma il giudice accogliendo la tesi della difesa ha deciso di non procedere “perché il fatto non sussiste”.

Gli otto dipendenti erano stati indagati con l’accusa di aver eseguito revisioni ad auto e a mezzi pesanti senza aprire la buca d’ispezione e senza controllare i fumi. Alcune auto non sarebbero nemmeno passate per le linee d’ispezione, raggiungendo direttamente il punto in cui sarebbe stato dato al proprietario il bollino che attesta la revisione.

Gli indagati si erano difesi spiegando le condizioni nelle quali dovevano lavorare, denunciando il fatto di non avere strumenti tecnici all’altezza. Strumentazione risultata carente nel gennaio 2017, ovvero quando l’inchiesta ha preso il via. Sarebbe infatti emersa l’inesistenza della fossa di ispezione della linea 3, mentre la linea 2 era inagibile.

I dipendenti in quelle circostanze sarebbero stati quindi costretti a ricorrere all’esperienza per non paralizzare il sistema.

 

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