"Andiamo a vedere che cosa c'è al di là della Grande Muraglia: basterà affacciarsi, e ci accorgeremo che c'è la primavera". Ogni volta che rileggono queste parole del noto politico e giurista italiano Piero Calamandrei, Yang Lin, direttrice del Dipartimento di italiano della Facoltà di lingue straniere dell'Università di Nankai, e Letizia Vallini, docente presso lo stesso dipartimento, sono particolarmente ispirate. Nel 1955, Calamandrei guidò in Cina una delegazione culturale di esperti italiani, tra cui giuristi, filosofi, architetti, zoologi, ecc. Secoli prima, i viaggi di Marco Polo avevano diffuso in tutto l'Occidente un'inedita "passione" per il Paese. Allo stesso modo, i membri della delegazione, al loro ritorno in Italia, pubblicarono numerosi articoli che presentavano la Cina, dopo le loro visite a Pechino, Shenyang, Fushun, Shanghai, Hangzhou e altri luoghi. La più influente di queste pubblicazioni fu un numero speciale della rivista "Il Ponte", intitolato "La Cina d'oggi" e curato da Calamandrei. Questo numero era dedicato alla politica, all'economia, alla cultura e alla società della Nuova Cina, e all'epoca fornì agli italiani un osservatorio privilegiato dal quale comprendere il Paese. Settant'anni più tardi, nel maggio del 2025, il libro intitolato "Il ponte dell'amicizia tra Cina e Italia: 'La Cina d'oggi' negli scritti dei membri della delegazione culturale italiana del 1955", curato da Yang e Vallini, è stato presentato all'Istituto italiano di cultura di Pechino. Il volume, in lingua cinese, comprende una selezione di testi tradotti con grande cura dal numero originale de "Il Ponte", oltre a rare fotografie risalenti alla visita del 1955 della delegazione, coprendo pertanto un arco temporale di settant'anni. La nipote del giurista italiano, Silvia Calamandrei, una sinologa che ha trascorso la propria infanzia in Cina, ha condiviso splendidi ricordi relativi agli scambi culturali tra Cina e Italia. "Non si tratta solo di un ponte che collega dei ricordi lontani al presente, ma anche della prova evidente che le relazioni tra Cina e Italia sono rimaste solide attraverso varie fasi", ha affermato la donna. Per Yang, "La Cina d'oggi" è il durevole lascito culturale di Calamandrei, un'eredità che continua ad alimentare la comprensione reciproca tra le due nazioni e a ispirare i rapporti tra le persone e i popoli dei due Paesi. "I membri della delegazione sono stati veri e propri 'ponti' che hanno dedicato la propria vita a unire due civiltà", ha dichiarato Vallini, che vive in Cina da 12 anni. La donna è convinta che gli articoli de "La Cina d'oggi" raccontino tuttora delle storie d'amicizia e speranza ai lettori nei due Paesi, e proprio qui risiede il valore della traduzione del libro. La traduzione del volume è stata gestita grazie a una missione condivisa: creare nuovi "ponti" per lo scambio culturale. Quindici studenti hanno partecipato al progetto, traducendo e perfezionando i testi in base ai loro interessi. "Tradurre dall'italiano al cinese richiede attenzione al dettaglio, se si vogliono ottenere accuratezza, fluidità ed eleganza della parola. In quanto traduttrice, sono onorata di mettere in relazione il libro "La Cina d'oggi" con la Cina odierna, diffondendo ulteriormente i frutti di una amicizia e di una saggezza antiche", ha dichiarato la studentessa Wang Yifei. Richiedendo oltre quattro anni di lavoro rigoroso, questo volume - un ponte d'amicizia senza tempo tra Cina e Italia - ha fatto ritorno ai suoi lettori proprio nell'anno in cui le due nazioni stanno celebrando i 55 anni dei loro legami diplomatici. "Questo libro prosegue lo spirito della visita in Cina del 1955 della delegazione culturale italiana e costruisce un ponte di conoscenza e comprensione reciproca tra due popoli e due Paesi", ha osservato Elisa Messina, addetta culturale dell'Ambasciata d'Italia a Pechino.

Tianjin, 23 mag 17:05 – (Xinhua) – “Andiamo a vedere che cosa c’è al di là della Grande Muraglia: basterà affacciarsi, e ci accorgeremo che c’è la primavera”.

Ogni volta che rileggono queste parole del noto politico e giurista italiano Piero Calamandrei, Yang Lin, direttrice del Dipartimento di italiano della Facoltà di lingue straniere dell’Università di Nankai, e Letizia Vallini, docente presso lo stesso dipartimento, sono particolarmente ispirate.

Nel 1955, Calamandrei guidò in Cina una delegazione culturale di esperti italiani, tra cui giuristi, filosofi, architetti, zoologi, ecc.

Secoli prima, i viaggi di Marco Polo avevano diffuso in tutto l’Occidente un’inedita “passione” per il Paese. Allo stesso modo, i membri della delegazione, al loro ritorno in Italia, pubblicarono numerosi articoli che presentavano la Cina, dopo le loro visite a Pechino, Shenyang, Fushun, Shanghai, Hangzhou e altri luoghi.

La più influente di queste pubblicazioni fu un numero speciale della rivista “Il Ponte”, intitolato “La Cina d’oggi” e curato da Calamandrei. Questo numero era dedicato alla politica, all’economia, alla cultura e alla società della Nuova Cina, e all’epoca fornì agli italiani un osservatorio privilegiato dal quale comprendere il Paese.

Settant’anni più tardi, nel maggio del 2025, il libro intitolato “Il ponte dell’amicizia tra Cina e Italia: ‘La Cina d’oggi’ negli scritti dei membri della delegazione culturale italiana del 1955”, curato da Yang e Vallini, è stato presentato all’Istituto italiano di cultura di Pechino.

Il volume, in lingua cinese, comprende una selezione di testi tradotti con grande cura dal numero originale de “Il Ponte”, oltre a rare fotografie risalenti alla visita del 1955 della delegazione, coprendo pertanto un arco temporale di settant’anni.

La nipote del giurista italiano, Silvia Calamandrei, una sinologa che ha trascorso la propria infanzia in Cina, ha condiviso splendidi ricordi relativi agli scambi culturali tra Cina e Italia.

“Non si tratta solo di un ponte che collega dei ricordi lontani al presente, ma anche della prova evidente che le relazioni tra Cina e Italia sono rimaste solide attraverso varie fasi”, ha affermato la donna.

Per Yang, “La Cina d’oggi” è il durevole lascito culturale di Calamandrei, un’eredità che continua ad alimentare la comprensione reciproca tra le due nazioni e a ispirare i rapporti tra le persone e i popoli dei due Paesi.

“I membri della delegazione sono stati veri e propri ‘ponti’ che hanno dedicato la propria vita a unire due civiltà”, ha dichiarato Vallini, che vive in Cina da 12 anni. La donna è convinta che gli articoli de “La Cina d’oggi” raccontino tuttora delle storie d’amicizia e speranza ai lettori nei due Paesi, e proprio qui risiede il valore della traduzione del libro.

La traduzione del volume è stata gestita grazie a una missione condivisa: creare nuovi “ponti” per lo scambio culturale.

Quindici studenti hanno partecipato al progetto, traducendo e perfezionando i testi in base ai loro interessi.

“Tradurre dall’italiano al cinese richiede attenzione al dettaglio, se si vogliono ottenere accuratezza, fluidità ed eleganza della parola. In quanto traduttrice, sono onorata di mettere in relazione il libro “La Cina d’oggi” con la Cina odierna, diffondendo ulteriormente i frutti di una amicizia e di una saggezza antiche”, ha dichiarato la studentessa Wang Yifei.

Richiedendo oltre quattro anni di lavoro rigoroso, questo volume – un ponte d’amicizia senza tempo tra Cina e Italia – ha fatto ritorno ai suoi lettori proprio nell’anno in cui le due nazioni stanno celebrando i 55 anni dei loro legami diplomatici.

“Questo libro prosegue lo spirito della visita in Cina del 1955 della delegazione culturale italiana e costruisce un ponte di conoscenza e comprensione reciproca tra due popoli e due Paesi”, ha osservato Elisa Messina, addetta culturale dell’Ambasciata d’Italia a Pechino. (Xin)

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