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Cina: la leggendaria “Xanadu” di Marco Polo attira visitatori da tutto il mondo

Con l'arrivo dell'inizio dell'autunno, la prateria di Jinlianchuan pullula di energia. Presso il sito patrimonio mondiale dell'UNESCO della dinastia Yuan Shangdu, noto anche come "Xanadu", lunghe file di visitatori attendono con impazienza i bus navetta, attratti dall'eredità di una città che un tempo faceva da ponte tra le civiltà orientali e occidentali e dalla leggenda del viaggiatore italiano Marco Polo. L'esploratrice italiana Vienna Cammarota ha completato un incredibile viaggio, ripercorrendo le orme di Marco Polo, arrivando a Shangdu il 23 luglio. In piedi dove un tempo camminava l'esploratore veneziano, Cammarota ha dichiarato: "Avevo letto di Shangdu nei libri, ma essere qui è profondamente emozionante. Questo sito è una tappa fondamentale del mio viaggio lungo il percorso di Marco Polo". Situate nel Zhenglan Banner, nella regione autonoma della Mongolia Interna, nel nord della Cina, le rovine di Shangdu rappresentano la capitale meglio conservata e più antica della dinastia Yuan e sono state aggiunte alla Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità nel 2012. Shangdu fu fondata nel 1256 e quando Marco Polo vi arrivò nel 1275 ne descrisse vividamente lo splendore nel libro "Il Milione": "Un palazzo di marmo, squisitamente decorato... Tutte le stanze sono dorate e dipinte con animali, uccelli e fiori... eseguite con tale maestria che rallegrano il cuore di chi le ammira". Il suo racconto fece conoscere all'Europa l'opulenza dell'Oriente. Oggi il sito continua ad affascinare. Il Museo del Patrimonio Culturale della Lega di Xilingol ha integrato una tecnologia digitale avanzata per ravvivare la storia di Shangdu: grandi rilievi e installazioni multimediali ricreano scene storiche, modelli interattivi rivelano la struttura della città e proiezioni olografiche mostrano manufatti come pilastri di marmo scolpiti.

Hohhot, 21 ago 12:26 – (Xinhua) – Con l’arrivo dell’inizio dell’autunno, la prateria di Jinlianchuan pullula di energia. Presso il sito patrimonio mondiale dell’UNESCO della dinastia Yuan Shangdu, noto anche come “Xanadu”, lunghe file di visitatori attendono con impazienza i bus navetta, attratti dall’eredità di una città che un tempo faceva da ponte tra le civiltà orientali e occidentali e dalla leggenda del viaggiatore italiano Marco Polo.

L’esploratrice italiana Vienna Cammarota ha completato un incredibile viaggio, ripercorrendo le orme di Marco Polo, arrivando a Shangdu il 23 luglio. In piedi dove un tempo camminava l’esploratore veneziano, Cammarota ha dichiarato: “Avevo letto di Shangdu nei libri, ma essere qui è profondamente emozionante. Questo sito è una tappa fondamentale del mio viaggio lungo il percorso di Marco Polo”.

Situate nel Zhenglan Banner, nella regione autonoma della Mongolia Interna, nel nord della Cina, le rovine di Shangdu rappresentano la capitale meglio conservata e più antica della dinastia Yuan e sono state aggiunte alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2012.

Shangdu fu fondata nel 1256 e quando Marco Polo vi arrivò nel 1275 ne descrisse vividamente lo splendore nel libro “Il Milione”: “Un palazzo di marmo, squisitamente decorato… Tutte le stanze sono dorate e dipinte con animali, uccelli e fiori… eseguite con tale maestria che rallegrano il cuore di chi le ammira”. Il suo racconto fece conoscere all’Europa l’opulenza dell’Oriente.

Oggi il sito continua ad affascinare. Il Museo del Patrimonio Culturale della Lega di Xilingol ha integrato una tecnologia digitale avanzata per ravvivare la storia di Shangdu: grandi rilievi e installazioni multimediali ricreano scene storiche, modelli interattivi rivelano la struttura della città e proiezioni olografiche mostrano manufatti come pilastri di marmo scolpiti. (Xin)

 © Xinhua

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