Brescia regge il passo durante le festività natalizie e di fine anno: il turismo nel Bresciano conferma un andamento positivo, in linea con il dato nazionale che segna un +1,3% di presenze, spinto soprattutto dai visitatori stranieri. A trainare il territorio è soprattutto la montagna, protagonista di un vero boom grazie all’effetto Milano-Cortina 2026.
L’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali sta già producendo risultati concreti: per tutto l’inverno i comprensori alpini e prealpini bresciani saranno al centro dell’attenzione, rafforzati anche dal passaggio della fiaccola olimpica in provincia il 17 e 18 gennaio. Un evento che aumenta visibilità e attrattività e consolida la montagna come pilastro della stagione turistica 2025/2026.
Segnali strutturalmente positivi arrivano anche dal Lago di Garda, sempre più attrattivo anche in inverno. “Il Garda sta consolidando una sua stagione invernale, soprattutto sul segmento alto», spiega Andrea Maggioni, referente Confesercenti Lago di Garda. «In questo periodo registriamo una forte presenza di mercati come Stati Uniti, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Brasile e Canada, con una domanda orientata verso strutture di alto livello”. Bene anche il mercato italiano, seppur più contenuto, con il Basso Garda particolarmente performante.
Tiene bene anche il resto del territorio: città di Brescia, Franciacorta e Lago d’Iseo mostrano una sostanziale stabilità con prospettive di lieve crescita soprattutto dopo Natale e a Capodanno. «Sono aree che funzionano grazie a un mix efficace di eventi, enogastronomia, cultura e soggiorni brevi», osserva Barbara Quaresmini, presidente di Confesercenti Lombardia Orientale. Segnali incoraggianti arrivano anche dalla ristorazione: “Diversi locali registrano già un buon livello di prenotazioni per Natale e Capodanno”.
Nel complesso il Bresciano si conferma allineato alle tendenze nazionali, con una domanda internazionale in crescita e una progressiva destagionalizzazione. La montagna resta centrale: secondo l’Osservatorio Italiano del Turismo Montano, la stagione invernale 2025/2026 genererà 12,1 miliardi di euro, pari all’11,3% del fatturato turistico nazionale, con ricadute dirette anche sulle valli bresciane. Un’opportunità importante per imprese, occupazione e indotto locale, in un contesto che vede crescere i turisti stranieri e cambiare le abitudini dei visitatori.
