Il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio saranno oggi a Bengasi, nell’est della Libia per la liberazione dei pescatori italiani da oltre tre mesi detenuti dalle forze di Khalifa Haftar.

In merito al fermo dei pescatori italiani, durante una diretta Facebook Di Maio ha assicurato ieri che il governo non ha mai smesso di lavorare con impegno per la loro liberazione. Il titolare della Farnesina ha ricordato anche il lavoro svolto per portare in Italia Chico Forti, l’imprenditore italiano condannato all’ergastolo in Florida, così come per far luce sulla morte di Mario Paciolla, avvenuta in Colombia.

Di Maio ha citato anche il caso dello studente egiziano dell’università di Bologna Patrick Zaki, in carcere in Egitto dallo scorso febbraio. “E’ un cittadino egiziano che studiava nell’Università di Bologna e vogliamo permettergli di abbracciare prima possibile la famiglia”, ha spiegato. Sono “temi su cui stiamo lavorando e su cui non abbiamo mai smesso di lavorare. Non si deve scambiare il lavoro silenzioso per inattività. C’è un grande lavoro di mediazione, che non ci vede fermi, ma con un silenzio consono a queste attività diplomatiche”, ha sottolineato Di Maio.

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