Gli eurobond, al contrario, sono lo strumento ritenuto idoneo dall'esecutivo di Roma. "Bisogna lavorare ancora per costruire qualcosa di più ambizioso - ha affermato Conte -come la costituzione di un Fondo finanziato con i famosi eurobond". Tale fondo "deve avere una potenza di fuoco proporzionata alle cifre richieste da un'economia di guerra" e inoltre "deve essere disponibile da subito" ha puntualizzato il premier. Il capo dell'esecutivo ha poi evidenziato che "questa emergenza riguarda tutto il pianeta. Noi dobbiamo lavorare per predisporci per rendere più snelli i processi amministrativi perché, quando ci sarà una ripartenza, potremo avere indici positivi per il nostro Pil". Infine, il presidente del Consiglio ha annunciato che "il governo si dedicherà ora al decreto per le misure economiche che vogliamo adottare prima della fine di aprile".

Sì agli spostamenti fuori dal proprio comune ma rimanendo all’interno della propria Regione.
È questa l’ipotesi sulla quale sta lavorando il Governo per la Fase 2 dal 4 maggio.

Nessun “liberi tutti” ma un allentamento delle misure di contenimento non più sopportabili – secondo l’Esecutivo _ dagli italiani.

Il governo vuole autorizzare dalla metà di maggio prima l’apertura dei negozi al dettaglio, poi di bar e ristoranti. L’ipotesi è che il 4 maggio queste attività restino ancora ferme ma con la possibilità di eccezioni, come consentire la vendita da asporto per la ristorazione, che si aggiungerebbe alle consegne a domicilio, già permesse.

Non ci sarebbero delle date, ma nelle possibilità allo studio ci sarebbe l’apertura dei negozi dall’11 maggio, e ristoranti dal 18.

Il piano sarebbe stato discusso anche con L’Anci. “Se dal 4 maggio si torna a lavoro diciamo agli italiani come farlo”. Serviranno “trasporti, mascherine e cura dei figli”. Il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro è stato chiaro con il Governo: “chiediamo di chiarire quali sono le attività che riaprono dal 4 maggio”.