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È nata “l’Alleanza Bresciana” per salvare il Servizio Sanitario

Le Acli insieme ad altre realtà bresciane hanno deciso di stringere un’alleanza per aiutare il Servizio Sanitario Nazionale, che come dicono dal gruppo è “gravemente ammalato” e vive una situazione di profonda crisi che sta mettendo in discussione i principi fondamentali di universalità, uguaglianza, equità e gratuità.

Tra i problemi denunciati dall’Alleanza Bresciana troviamo le liste d’attesa sempre più lunghe anche per accedere a servizi essenziali ed urgenti, il finanziamento insufficiente del SSN per affrontare i bisogni di una popolazione che invecchia; i costi crescenti della moderna medicina; la riduzione del numero dei posti letto ospedalieri.

Oltre al blocco delle assunzioni negli ospedali pubblici, si denuncia anche l’assenza di investimenti sulla medicina di base e sui servizi territoriali, e l’errata programmazione del fabbisogno di medici, infermieri e altri professionisti, a cui si aggiunge il basso livello della loro remunerazione, che ha provocato una carenza di personale.

Tra le conseguenze vi sono il ricorso di una fetta sempre maggiore della popolazione a prestazioni e servizi a pagamento. Da qui nasce la progressiva espansione della sanità privata, co-finanziata dalla fiscalità generale ma in concorrenza e a danno di quella pubblica, e la rinuncia alle cure di moltissimi cittadini che non sono più in grado di sostenerne i costi. Per concludere la carenza di consultori e l’assenza di servizi per giovani e adolescenti sia per aspetti sanitari che per situazioni di disagio.

Nel concreto l’Alleanza propone di aumentare la disponibilità di servizi pubblici semplificandone l’accesso, garantire una presenza adeguata di medici di famiglia e ridurre le liste di attesa affinché si possa accedere alle prestazioni nei modi e tempi giusti e senza ricorrere al pagamento di visite ed esami.

Azioni necessarie per salvare il Servizio Sanitario Nazionale

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