Inaugurato sul finire degli anni ’80, l’elisoccorso ha rappresentato, da allora, uno strumento fondamentale per il salvataggio in situazioni di emergenza dove altri mezzi sono impossibilitati ad agire o avrebbero impiegato troppo tempo.

Nel corso del solo 2018, grazie a questo strumento, coadiuvato da personale tecnico e medico specializzato sono state eseguite 1600 missioni (1/4 delle quali in notturna), ma anche il più potente dei mezzi è vincolato a delle regole di utilizzo che nel corso degli anni si è però cercato di ridurre sempre più.

Una di queste regole prevedeva, ad esempio, che per le operazioni notturna il mezzo potesse atterrare solo in zone precedentemente abilitate (denominate EMS) questa era una misura messa in atto, come è facile immaginare, per garantire un atterraggio in sicurezza.

Nelle ultime settimane però la situazione è cambiata è grazie ad un addestramento specifico e nuove attrezzature l’elisoccorso è stato abilitato ad eseguire atterraggi denominati “fuori campo” dove il sito d’atterraggio verrà individuato sul momento grazie al personale di terra lasciando al pilota la discrezionalità sull’esecuzione dello stesso sarà lasciata al pilota.

Questa nuova conquista nell’ambito del pronto intervento consentirà una maggiore efficienza con atterraggi sempre più vicini alla zona d’interesse.