Roma, 25 lug. (askanews) - L'European Research Council ha assegnato un finanziamento supplementare per un totale di 9,3 milioni di euro a 62 ricercatori (su 132 che avevano presentato domanda) attraverso il suo programma Proof of Concept, pensato per aiutare gli scienziati già vincitori di un ERC Grant a esplorare le potenzialità commerciali o sociali delle loro idee innovative. La sovvenzione può essere utilizzata ad esempio per verificare opportunità commerciali, preparare domande di brevetto o testare la fattibilità pratica di concetti scientifici. Dei 62 progetti finanziati, 9 si svolgeranno in Italia e in particolare all'Università di Verona (2), al Politecnico di Milano (2), al Politecnico di Torino, alla Fondazione Istituto FIRC di Oncologia molecolare (IFOM), all'Università di Milano, all'Università Sapienza di Roma e alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste. Con questo secondo lotto di sovvenzioni per il 2019, ciascuna del valore di 150mila euro, è stato anche premiato il 1000° progetto dall'avvio del programma nel 2011. Il budget totale per l'anno in corso è di 25 milioni di euro e i ricercatori interessati all'ultimo round di finanziamenti 2019 hanno tempo fino al prossimo 19 settembre per candidarsi. "L'Europa eccelle nel trasformare il denaro in grande scienza - ha dichiarato Carlos Moedas, Commissario europeo per la ricerca, la scienza e l'innovazione - ma deve ancora migliorare la sua capacità di trasformare la scienza eccellente in denaro e benefici per la società. Negli ultimi otto anni, le sovvenzioni ERC Proof of Concept hanno aiutato i migliori ricercatori a progredire nel mondo dell'imprenditoria. Credo che anche il nuovo Consiglio europeo per l'innovazione sarà in grado di assisterli nei loro sforzi".

I giovani ricercatori italiani si confermano tra i migliori in Europa. Dopo i tedeschi e i francesi, vincono i preziosi fondi della Ue. Sono infatti ben 621 milioni che serviranno a finanziare i progetti di oltre 400 giovani cervelli.

Ma per l’Italia, il successo è solo a metà. Se siamo terzi nella classifica per nazionalità dei vincitori, siamo ottavi come paese che ospiterà i ricercatori. Questo vuol dire che buona parte dei nostri cervelli, spenderà i fondi in altri paesi, mentre sono pochissimi quelli che dall’estero scelgono l’Italia.

Gli italiani sono terzi in Europa con 37 progetti vinti, subito dietro i francesi , 38 e dopo i tedeschi, 72. Ogni vincitore può scegliere una struttura in Europa  per proseguire con il suo progetto di ricerca, la notizia dell’ottava posizione come paese, è la conferma della bassa attrattività, delle nostre università e centri di ricerca.

L’obiettivo del finanziamento, l’Erc Starting Grant assegnato ieri dal Consiglio europeo della ricerca, è permettere a 408 giovani ricercatori all’inizio del loro lavoro, di realizzare le loro ricerche con borse che si aggirano anche oltre il milione di euro.

Tra i progetti che saranno realizzati in Italia che si sono aggiudicati una quota dei fondi Erc, ce ne sono ben quattro dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Da Francesco Di Stasio, rientrato dalla Spagna per sviluppare componenti per i computer del futuro, dalla tedesca Ilka Kriegel, che lavora a un nuovo materiale per rendere più efficiente l’accumulo di energia solare, dall’iraniano Arash Ajoudani, che studia le interazioni tra uomo e robot nelle fabbriche, e da Velia Siciliano, del Iit di Napoli, che cerca di rendere più efficiente l’immunoterapia contro i tumori.