Capitale verde europea e sportello Europa in città. Sono questi i capisaldi nel programma di Laura Castelletti per rendere Brescia una città ancor più europea. Perché, come ribadito più volte dalla candidata del centrosinistra, Brescia città europea in parte lo è già.

E a riprova di ciò, l’attuale Vicesindaco porta tesi come il percorso d’inclusione avviato (“un bresciano su quattro è di orginine straniera”), il sostegno ai cittadini, l’attenzione ambiente, la valorizzazione degli spazi comuni e non solo. “Tante volte siamo stati definiti come città europea laboratorio – dice – Ora vogliamo diventare città modello”.

Quindi le vie per farlo sono quelle citate in apertura, a partire dal riconoscimento di European Green Capital. Un processo che è già stato formalmente avviato con la compilazione del dossier in collaborazione con l’univesità statale per l’anno in corso.

Non è scontato che questo riconoscimento arrivi subito. Non è una formalità, una medaglia. È la stessa Castelletti a ribadirlo più volte, perché di lavoro da fare ce n’è certamente ancora tanto e inoltre questo avvierebbe un percorso con i tecnici europei per capire dove lavorare per migliorare.

“È un modo per migliorarsi – spiega Castelletti – A quel punto si aprirebbe un percorso comune per capire dove agire per raggiungerlo. Per noi è importante che l’Europa certifichi l’impegno e le ambizioni”.

Per parlare di una Brescia più europea, Laura Castelletti si è fatta affiancare da Caterina Avanza. La Avanaza, oltre a essere candidata consigliera con il terzo polo, è consigliera politica al Parlamento Europeo nel gruppo Renew Europe.

Lei parte dall’assunto che la Brexit è stata un fallimento. E quindi per Brescia non rimane che seguire la strada europea, sebbene con plausibili cambiamenti e riforme. Oltre a ribadire l’importanza del riconoscimento di Capitale verde (“Migliorerà la vita dei cittadini”), lancia la proposta di aprire in città uno sportello europeo. Tecnicamente si chiamano Europe Direct, sono totalmente finanziati dall’Unione e offrono ai cittadini un facile accesso conoscitivo a ciò che l’istituzione offre. Questo significa anche le varie opportunità che magari sono meno note come l’erasmus per gli imprenditori.

Su tale idea appare fin da subito evidente un collegamento su quanto proposto dal candidati sindaco del centrodestra Fabio Rolfi che di fatto ha annunciato la volontà opposta di aprire uno sportello di Brescia alla rappresentanza della Lombardia a Bruxelles. Secondo Avanza si tratterebbe di una sorta di ammissione di colpa: “Teoricamente quello è il lavoro delle Regioni – ha detto – Se il candidato Rolfi pensa di aprire uno sportelli in Europa, è perché pensa che la Regione Lombardia non stia facendo sufficientemente bene il suo lavoro”.