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Ex Tintoretto, Loggia, “partita aperta”, Rolfi: “gestione da dilettanti”

Il centro destra va all’attacco della Giunta sulla vicenda dell’ex Torre Tintoretto di San Polo, abbattuta per dare vita, sulla medesima area ad alloggi a canone calmierato. Progetto poi di fatto naufragato con la nota vicenda a dicembre.

LOGGIA, “PARTITA ANCORA APERTA”

“In merito ai fondi del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua), poi confluiti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), – scrive la Loggia – il Comune di Brescia ha attivato un’interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture, volta alla rimodulazione dell’originario progetto, destinato all’area della ex Torre Tintoretto. La scelta di provare a modificare la destinazione di queste risorse è avvenuta dopo aver constatato l’impossibilità di sottoscrivere con Redo Sgr la convenzione del dicembre 2023.
Il Comune – prosegue la nota della Giunta – sta perseguendo ogni azione e iniziativa per preservare i 42 milioni già finanziati e, grazie alla proficua collaborazione dei funzionari del Mit, sta lavorando a soluzioni tecniche che consentano la rimodulazione dell’intervento, anche rilocalizzandolo su altre aree di proprietà comunale”.
L’interlocuzione – conferma la Giunta Castelletti – è ancora in corso e al momento non è possibile comunicarne l’esito definitivo, fermo restando che l’obiettivo dell’Amministrazione è realizzare il maggior numero di unità abitative per rispondere ai bisogni della città”.

ROLFI, “GESTIONE DELLA GIUNTA DA DILETTANTI”

La replica del leader dell’opposizione in Loggia non si fa attendere.

“La torre Tintoretto è vuota dal 2013 – scrive il leader del centro destra in Loggia in una nota – ed è stata abbattuta su decisione della giunta Del Bono Castelletti nel 2022. In 11 anni di governo ininterrotto del centrosinistra non è partito un cantiere, non si è visto e forse non si vedrà mai né la rigenerazione urbana promessa né un solo appartamento per soddisfare il fabbisogno di case della città. Ciò che rimane – prosegue Riolfi – è un buco: economico, patrimoniale, sociale e urbanistico. La giunta Castelletti ha già perso 17 milioni del fondo opere indifferibili sempre sulla Tintoretto e ora il rischio più che concreto è quello di perdere anche i 40 milioni del bando Pinqua vinto per un progetto che a quanto pare mai si farà. E di questa situazione si apprende dai giornali perché da mesi chiediamo una commissione, anche per poter dare un contributo, mai convocata per l’indisponibilità del sindaco. Una gestione amministrativa, politica e comunicativa – conclude Rolfi – da dilettanti. A rimetterci purtroppo è la città” .

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