foto d’archivio

Un colpo da quasi 100.000 euro tra contanti e gioielli. È quanto sono riusciti a sottrarre due uomini, D.S. (classe 1975) e F.M. (classe 1978), spacciandosi per Carabinieri e periti della Procura. I due sono stati arrestati dalla Polizia di Stato nei giorni scorsi, in esecuzione di una misura cautelare disposta dal GIP su richiesta della Procura di Brescia.

Il raggiro risale alla sera del 4 febbraio. Un’intera famiglia – genitori ultrasessantenni e due figlie – è stata presa di mira con un trucco ben orchestrato: prima una telefonata da parte di un falso Carabiniere, poi la visita a domicilio di uno dei truffatori, che ha convinto la madre a consegnare 8.000 euro in contanti e gioielli per un valore stimato in circa 90.000 euro.

Il tutto con la scusa di una perquisizione legata a un’ipotetica rapina commessa con l’auto della famiglia. L’uomo, che si è presentato come Pubblico Ufficiale, ha anche minacciato la donna, dichiarando di essere armato e insistendo sull’obbligo di “collaborare con la giustizia”.

Le indagini della Squadra Mobile di Brescia, partite immediatamente, hanno permesso di ricostruire le fasi della truffa e risalire ai due presunti responsabili, trasferitisi dal Napoletano per colpire in Lombardia. Entrambi sono stati riconosciuti dalla vittima.

Il Questore di Brescia, Paolo Sartori, ha inoltre emesso per entrambi un Foglio di Via Obbligatorio con divieto di ritorno in città per quattro anni. La violazione comporterebbe fino a un anno e mezzo di carcere e una multa di 10.000 euro.

Nel frattempo, la Polizia di Stato ha lanciato una nuova campagna nazionale contro le truffe agli anziani. Testimonial d’eccezione è Myrta Merlino, protagonista di uno spot televisivo in cui l’anziana Gina “non ci casca” e chiude la porta in faccia al truffatore.

“Mai abbassare la guardia – è l’appello delle forze dell’ordine – anche un piccolo dubbio può evitare un grande danno”. La prevenzione resta l’arma più efficace, insieme alla collaborazione tra vicini, familiari e istituzioni.

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