“Non è finito nulla”. Così gli attivisti pro Palestina di Brescia, riuniti in un Coordinamento trasversale, rilanciano la mobilitazione sul nostro territorio. E lo fanno ripartendo da quelle che hanno ribattezzato “le 10 giornate di Brescia”, vale a dire il periodo compreso fra il 22 settembre e il 3 ottobre durante il quale vi sono stati numerosi cortei. I più noti e partecipati sono stati il primo (con il tentativo di invasione della stazione, finito male) e il successivo blocco della tangenziale Ovest.

Le azioni future saranno discusse lunedì 27 ottobre alle 20.30 nel centro socioculturale di via Livorno a Brescia, ma la volontà è quella di riuscire a non disperdere il capitale di forza visto proprio in quei giorni di grande mobilitazione. Ritorneranno quindi i cortei (senza abbandonare lo slogan “Blocchiamo tutto”), il boicottaggio dal basso di prodotti e aziende legate a Israele, momenti di divulgazione.

“Oggi a Gaza non c’è pace – spiegano – C’è una delicata tregua più volte infranta da Israele, c’è un piano neocoloniale di cui nessuno ha parlato con i palestinesi”.

E poi l’attenzione anche alla Finanziaria, definita “la prima Finanziaria di guerra del nostro Paese”, e più in generale all’economia di guerra che vede coinvolto anche il Bresciano.

“Con questa assemblea del 27 noi cercheremo di aumentare la partecipazione e comunque parleremo delle mobilitazioni di questi ultimi due anni e che Brescia ha sostenuto, per poi rilanciare nuove azioni, nuove mobilitazioni – ci spiega la giovane attivista Mariam Ghassan – Parleremo sicuramente del boicottaggio e di tutta l’economia di guerra e quindi del sistema bellico che Brescia purtroppo qua sostiene”.