Una vita spezzata a metà. Affetti distrutti in una mattina di ordinaria follia. Un dolore forte, potente, tanto da spingerlo a scrivere al vice premier Matteo Salvini per raccontare cosa significa avere in famiglia una vittima di femminicidio.

Lo scrive il Giornale di Brescia. Lui è Christian Conclu, oggi 35 anni, uno dei tre figli di Anna Mura la donna uccisa a Castenedolo il 16 marzo del 2015 dal marito Alessandro Musini. All’origine del folle gesto la decisione della donna di separarsi dal marito.

Una tesi controbattuta in ogni aula di tribunale e in ogni grado di giudizio da Musini: dal primo grado, al’appello fino alla cassazione. Ma i giudici non gli hanno creduto e la sentenza di condanna all’ergastolo è diventata definitiva con tanto di risarcimento per i tre figli che però non arriverà mai. Si parla di una richiesta di un milione e mezzo di euro.

Il grido di dolore di Christian è quello di un figlio che si sente ora più che mai abbandonato. Momento non facile per il 35 enne rimasto senza lavoro e per tale ragione si è rivolto al Ministro dell’Interno per cercare una soluzione chiedendo allo stato un indennizzo per i familiari delle vittime di femminicidio.