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Ripulire il piazzale antistante la pizzeria in cambio di 15 mila euro. Questo ha dichiarato in aula Marco Seramonti, il figlio di Francesco Seramondi e di Giovanna Ferrari uccisi nell’agosto del 2015 all’interno del loro esercizio commerciale “Da Frank”.

Il soggetto in questione è Massimo Sorrentino, il proprietario della pizzeria “Tre Monelli” arrestato nei mesi scorsi e ora a processo con altre 15 persone per reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione, riciclaggio, corruzione e accesso abusivo dei sistemi informatici.

Secondo la ricostruzione fornita da Marco Seramondi, Massimo Sorrentino avrebbe offerto la propria protezione salvo ricevere un secco no da Francesco Seramondi. «Quando i miei sono stati uccisi – ha ricordato in aula Marco Seramondi – Sorrentino è stato tra i primi a farmi le condoglianze. Mi chiese una fotografie delle salme di mio padre e di mia madre: la cosa mi ha spaventò molto.

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Il duplice omicidio era avvenuto pochi giorni dopo il rifiuto di mio padre all’offerta di Sorrentino, in quei giorni ero davvero frastornato e posso avere pensato di tutto”. Nell’ambito del processo sul duplice omicidio di via Vallecamonica la verità sugli esecutori e mandanti è emersa.

Per gli omicidi sono definitivi gli ergastoli per Muhammad Adnan e Sarbjit Singh così come le condanne per Santokh Singh, Surjet Singh mentre dovrà essere ricelebrato l’appello per Jasfir Lal.

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Il Pirlo delle 6

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