Via libera del Governo al “decreto ristori” alle categorie che hanno dovuto chiudere o limitare la propria attività con l’ultimo Dpcm.
Blocco dei licenziamenti prorogato al 31 gennaio prossimo e 6 settimane di cassa integrazione.
Confermate molte delle indiscrezioni trapelate nelle ultime ore.

Il contributo a fondo perduto andrà a tutte le aziende interessate alle misure restrittive senza limiti di fatturato. Gli indennizzi saranno parametrati a quanto incassato già in primavera dopo il primo lockdown ma che, chiarisce il testo, non potranno in ogni caso superare i 150 mila euro.

In particolare il contributo raggiungerebbe il 400%, cioè quattro volte tanto, di quanto ricevuto nei mesi passati per alcune categorie come discoteche, sale da ballo e night club. Per altre categorie di imprese, come piscine, palestre, fiere, enti sportivi, terme, centri benessere il nuovo beneficio dovrebbe valere il 200% del contributo a fondo perduto avuto ad aprile. Stessa percentuale anche per stadi, cinema, parchi divertimento e sale bingo.

Ancora da limare i contributi per bar e ristoranti che dovrebbero comunque oscillare tra il 150% e il 200% di quanto già incassato. Ristori al 150% sarebbero invece previsti per per alberghi, affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna. Per tassisti e Ncc l’indennizzo sarebbe invece del 100%, cioè la stessa somma già ricevuta in primavera.

Sempre a sostegno delle attività colpite il decreto prevede anche la cancellazione della seconda rata Imu.
Tra i beneficiari ci sono anche taxisti e Ncc.
Ai lavoratori dello spettacolo, agli stagionali del turismo previsti 1000 euro. Per i precari dello sport 800 euro che verranno pagati a novembre.