È una prima volta storica per Brescia. A quasi nove anni dalla celebrazione della prima unione civile nel settembre del 2016, oggi la sindaca Laura Castelletti ha firmato l’iscrizione nel registro delle nascite del riconoscimento di un minore da parte della madre intenzionale, accanto a quello della madre biologica.

“Questa è una giornata speciale – ha dichiarato la Sindaca – Oggi viene tutelata una bambina nel suo pieno diritto ad avere una famiglia, e vengono riconosciuti anche l’impegno e l’amore che due madri mettono ogni giorno per proteggerla e farla crescere in sicurezza”.

Un atto reso possibile dalla recente sentenza della Corte costituzionale (n. 68 del 22 maggio 2025), che ha modificato la legge sulla procreazione medicalmente assistita. La Corte ha sancito il diritto del bambino, nato da PMA all’estero, di essere riconosciuto anche dalla madre che, pur non avendo legame biologico, ha condiviso fin dall’inizio il progetto genitoriale e le relative responsabilità.

Secondo i giudici costituzionali, negare questo diritto viola il principio dell’uguaglianza, l’interesse superiore del minore e il suo diritto a mantenere legami affettivi stabili con entrambi i genitori.

Con questa decisione, il Comune di Brescia dà attuazione a un principio ormai assodato: un figlio è tale per chi se ne assume la responsabilità, non solo per chi lo genera. “Già oggi abbiamo ricevuto altre tre richieste di trascrizione – ha aggiunto Castelletti – Dopo la prima unione civile nel 2016, ora si apre una nuova strada per tante famiglie. Dove c’è amore, c’è famiglia”.