Con l’obiettivo di “mettere in sicurezza le fasce di età con un tasso di mortalità elevato, sopra i 60 anni, la posizione che è stata decisa dal ministro è stata quella di raccomandare un uso preferenziale del vaccino AstraZeneca nei soggetti oltre i 60 anni di età”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, Franco Locatelli, nel corso di una conferenza stampa sul vaccino AstraZeneca, finito sotto i riflettori per i rari casi di trombosi riscontrati dopo la somministrazione.

“Molti farmaci in commercio hanno effetti indesiderati noti, anche gravi, più frequenti di quelli” potenzialmente collegati al vaccino di AstraZeneca, ha affermato il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, ancora durante la conferenza stampa sul dossier AstraZeneca.

Nonostante sia consigliato un uso preferenziale per gli over 60, secondo Magrini “il vaccino AstraZeneca resta utilizzabile in tutte le fasce di età della popolazione” sopra i 18 anni. Il direttore generale dell’Agenzia italiana per il farmaco ha, inoltre, sottolineato che la scelta italiana su AstraZeneca “è stata ispirata” al principio “di massima cautela”, aggiungendo che questo “è un vaccino importante e gli effetti rarissimi che anche altri farmaci hanno vanno visti con calma e cautela”.

Il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo, nel corso del suo intervento alla riunione con i ministri Speranza, Gelmini e le Regioni, ha annunciato che da oggi sarà possibile aprire – attraverso i sistemi di prenotazione – le somministrazioni del vaccino Vaxzevria (AstraZeneca) anche alle persone di età compresa tra i 60 e i 79 anni. E’ quanto si legge in una nota della struttura commissariale per l’emergenza Covid-19.

L’annuncio è stato dato – continua la nota – sentito preventivamente il ministro della Salute. “Si tratta di una platea di circa 13,6 milioni di persone, delle quali oltre 2,2 milioni hanno già ricevuto la prima dose”, ha specificato il commissario, sottolineando che la raccomandazione tiene in considerazione il rapporto favorevole rischi/benefici evidenziato dall’Ema. Il commissario straordinario ha poi precisato che tale raccomandazione non avrà impatti sul piano vaccinale, sulla base degli approvvigionamenti in corso, per i quali – nel mese di aprile – potranno esserci consegne superiori del 15-20 per cento rispetto alle previsioni. Il generale Figliuolo – conclude la nota – si è infine rivolto ai presidenti delle Regioni, invitandoli a continuare le somministrazioni dando priorità alle persone fragili e ultra-ottantenni.