Incendio alla Sil di Lumezzane: le indagini escludono il dolo

L’incendio che giovedì sera scorso ha distrutto gran parte dei capannoni e macchinari della Sil Saleri di Lumezzane non è di natura dolosa. Nessun mistero, nessun atto intimidatorio. Le fiamme che hanno coinvolto anche la struttura adiacente ai capannoni della ditta valgobbina, la Framon, sarebbe frutto dell’accidentalità. Parrebbe questa la conclusione delle indagini curate dai vigili del fuoco di Brescia, i primi ad essere intervenuti per domare il rogo con 14 squadre impegnate sul posto. Manca ancora l’ufficialità ma la strada intrapresa delle indagini conduce all’accidentalità. I vigili del fuoco hanno effettuato una serie di sopralluoghi dopo essere riusciti a domare l’incendio. Fiamme a distruggere oltre settemila metri quadrati di magazzino danneggiando seriamente anche l’azienda vicina e alcune vetture dei dipendenti. Gli accertamenti del caso hanno dato tutti lo stesso risultato: nel magazzino dell’azienda non è entrato nessuno, nessuno ha appiccato l’incendio. Si sarebbe trattato di un incendio accidentale. Nonostante un franco tiratore della zona avesse ribadito con alcuni post in Facebook la natura dolosa dell’incendio attribuendosi la paternità del gesto, gli inquirenti hanno ritenuto che si trattasse solo di sproloqui di un giovane con una serie di grossi problemi di tipo psicologico. Sgombrato il campo dal dolo la preoccupazione ora si attesta sui dipendenti: la situazione deve ancora essere valutata nel complesso, ma non è escluso che l’azienda debba ricorre alla cassa integrazione. Già la mattina successiva all’incendio c’è stato un incontro tra azienda, lavoratori e rappresentanti della forza lavoro