La produzione manifatturiera bresciana torna a crescere con un ritmo più deciso. Nel terzo trimestre 2025 il comparto segna un +1,4% su base annua, secondo l’indagine del Centro Studi di Confindustria Brescia. Un dato che consolida la ripresa, dopo la lieve crescita dello 0,3% registrata tra aprile e giugno.
Il calo del -2,8% rispetto al trimestre precedente è invece legato alla stagionalità estiva, mentre il tasso acquisito per l’intero 2025 si attesta a +0,2%.
Segnali incoraggianti, ma il quadro resta complesso. “La manifattura bresciana sta ritrovando stabilità, ma il contesto mondiale è ancora difficile da interpretare – sottolinea il presidente di Confindustria Brescia, Paolo Streparava – Le tensioni commerciali, la svalutazione del dollaro e la debolezza della Germania frenano le nostre esportazioni. La manovra economica non appare coraggiosa e non dà risposte strutturali al mondo industriale, che avrebbe bisogno di una politica di medio periodo”.
La domanda interna ed estera resta il principale limite per quasi la metà delle imprese, anche se in calo rispetto ai trimestri precedenti. Crescono invece le difficoltà nel reperimento di personale qualificato: il 13% delle aziende segnala problemi di manodopera.
Nel periodo estivo il ricorso alla cassa integrazione ha interessato il 14% delle imprese, per un totale pari al 2,7% delle ore lavorabili. In aumento i comparti alimentare, chimico, gomma e plastica, stabili meccanica e metallurgia, mentre soffrono legno e moda.
Le prospettive restano caute ma positive: il saldo tra ottimisti e pessimisti è pari a +11% e il livello medio di produzione assicurata arriva a 73 giorni. Numeri che segnalano un comparto industriale ancora prudente, ma deciso a restare competitivo anche in uno scenario internazionale in rapida trasformazione.
