“Ci sono ancora troppi lavoratori senza vaccinazione anti Covid. In termini generali l’andamento della campagna vaccinale nel bresciano con quasi il 76% della popolazione che ha già ricevuto una prima dose e oltre la metà di questa anche la seconda è assai positivo, ma l’analisi dei dati sulla fascia d’età tra i 20 e i 60 anni mostra che le imprese, con la sola eccezione di Apindustria Confapi, non hanno ancora saputo tradurre in concreto l’impegno più volte dichiarato per la vaccinazione dei lavoratori”. Il segretario provinciale della CISL, Alberto Pluda, fotografa così una situazione che da oltre un mese segna il passo. “Su una platea di 432mila lavoratori tra i venti e i sessant’anni ce ne sono ancora 139.040 in attesa della prima dose di vaccino, e 294.466 in attesa della seconda” ha incalzato Paolo Reboni che per la CISL ha seguito la lunga fase di elaborazione dell’intesa raggiunta in Prefettura. “Guardiamo tutti con una certa preoccupazione la ripresa dei contagi in Europa e a qualche segnale non certo rassicurante anche in casa nostra”. Ha chiosato Reboni. La necessità è l’accelerazione del piani vaccinali per i lavoratori. Non si esclude l’ipotesi di una eventuale organizzazione a livello territoriale per la terza dose di vaccino che potrebbe rendersi necessaria di fronte alle varianti del virus.