Con l’arrivo dell’estate, il Comune di Brescia e ATS rilanciano la campagna contro la proliferazione delle zanzare, in particolare la zanzara tigre, considerata la principale responsabile della trasmissione di virus tropicali come Dengue, Zika e Chikungunya. Il piano, già attivo da aprile e in corso fino a settembre, mira a prevenire disagi per la popolazione e a limitare i rischi legati alle cosiddette arbovirosi.

Quali virus e quali zanzare

Nel territorio lombardo circolano due tipi principali di virus. Alcuni, come il West Nile e l’Usutu, sono ormai presenti stabilmente e vengono trasmessi dalla zanzara comune (Culex pipiens), attiva nelle ore serali e notturne. Altri, come la Dengue e la Chikungunya, arrivano invece da paesi tropicali tramite viaggiatori infetti e possono trovare nella zanzara tigre (Aedes albopictus), attiva di giorno, un vettore capace di far partire un focolaio anche sul territorio.

La diffusione di questi virus è legata non solo al clima favorevole, ma anche alla presenza di focolai larvali, spesso in ambito urbano e privato. Per questo motivo, la prevenzione non riguarda solo le istituzioni, ma anche i cittadini.

Monitoraggi e interventi pubblici

Il piano prevede una sorveglianza entomologica regolare, con trappole che catturano le zanzare e permettono di verificarne la presenza e l’eventuale positività ai virus. Le trappole sono attive da giugno a settembre, ma possono essere usate anche fuori stagione in caso di allerta sanitaria.

Per quanto riguarda la disinfestazione, si interviene principalmente con larvicidi nei tombini, nelle caditoie e nei pozzetti pubblici. In caso di segnalazioni di casi sospetti o confermati, si attivano interventi straordinari anche in aree private, con sopralluoghi e trattamenti mirati.

L’uso di insetticidi contro le zanzare adulte (trattamenti adulticidi) è invece molto limitato, per via del loro impatto ambientale. Sono autorizzati solo in caso di emergenza sanitaria dichiarata da ATS e in zone circoscritte. Questi trattamenti richiedono attenzione, protezioni specifiche, e comportano rischi anche per animali domestici, api e persone fragili.

I contributi ai Comuni

La Regione Lombardia prevede rimborsi per i Comuni che effettuano disinfestazioni straordinarie, ma solo se ATS le ha richieste e se sono state completate anche le attività ordinarie. I dati più recenti indicano che nel 2023 nove Comuni hanno presentato richiesta e solo quattro hanno ottenuto il rimborso. Nel 2024 le domande già inoltrate sono otto. Non tutti i Comuni però risultano attivi allo stesso modo: alcune amministrazioni hanno emesso ordinanze puntuali, altre no.

Cosa possono fare i cittadini

La maggior parte dei focolai larvali si sviluppa in ambito privato. Per questo motivo ATS e Comune ricordano che ogni cittadino può contribuire con alcune semplici azioni preventive:

  • Svuotare regolarmente sottovasi, secchi, bidoni e contenitori dove può ristagnare l’acqua.
  • Coprire i serbatoi d’acqua e i bidoni nei giardini con coperchi o reti a maglia fine.
  • Tenere puliti e asciutti i pozzetti e le caditoie nei cortili privati.
  • Cambiare spesso l’acqua negli abbeveratoi per animali o nei contenitori ornamentali.
  • Evitare l’uso di sottovasi o svuotarli almeno una volta a settimana.
  • Coprire pneumatici inutilizzati o conservarli al coperto.

Anche un piccolo ristagno può bastare per lo sviluppo delle larve: è quindi fondamentale prestare attenzione, soprattutto nei mesi più caldi.

La prevenzione, responsabilità condivisa

ATS e Comune insistono su un punto: la lotta alle zanzare funziona solo se è coordinata. Gli interventi pubblici sono fondamentali, ma senza la collaborazione dei privati non si raggiunge un risultato efficace. La sfida contro le arbovirosi parte da gesti quotidiani e da una corretta informazione.