
Questa volta si fa sul serio. E a “garantirlo” sono gli 800 mila euro che la Loggia, la Provincia e il Comune di Concesio sborsano nel Protocolo d’Intesa per affidare lo studio di fattibilità del prolungamento dell’attuale linea della metropolitana: da Prealpino a Concesio.
Lo studio verrà curato dal Comune di Brescia, anche attraverso le proprie società controllate, e finanziato dallo stesso per 500mila euro, a valere su un finanziamento ministeriale destinato alla metropolitana di Brescia di circa 15 milioni di euro, che consentirà anche l’acquisto di due nuovi treni, portando così la flotta della metropolitana di Brescia a 20 convogli.
Ai 500mila euro del Comune si aggiungerà la compartecipazione economica della Provincia di Brescia per 260 mila euro e del Comune di Concesio per altri 40 mila euro, per un totale di 800mila euro complessivi.
CASTELLETTI, MORASCHINI E DAMIOLINI A ÈLIVE
“Ho trovato sintonia con Provincia e Concesio – ha sottolineato la Sindaca di Brescia, Laura Castelletti – questo è un primo traguardo, quello del protocollo ma poi c’è ancora un percorso da fare, più strategico. È importante, soprattutto – ha aggiunto – intercettare e fermare le auto che intasano il traffico cittadino per guadagnare in tempo e in salute”.
Di Provincia che ” conferma il proprio ruolo di coordinamento e di visione del trasporto pubblico – ha ribadito Emanuele Moraschini, Presidente della Provincia di Brescia – e lo conferma mettendo 260 mila euro in un progetto assolutamente importante, un progetto di lungo periodo e strategico per il futuro. Oggi – ha aggiunto – credo che sia un giorno importante, un Protocollo d’Intesa che ragiona su un trasporto pubblico locale più integrato da e per la città”.
Per il Sindaco di Concesio, Agostino Damiolini “è un avvicinare in maniera concreta la città alla Valtrompia e viceversa e pensare in prospettiva in una città che cresce. Sono pochi chilometri cruciali e con la futura autostrada da Lumezzane a San Vigilio che arriverà a pochi metri dalla metro, sarebbe una soluzione straordinaria. L’autostrada e la metro – ha sottolineato Damiolini – hanno il dovere di coniugarsi, non sono in antitesi”
ECCO COSA PREVEDE IL “PROTOCOLLO D’INTESA”
Secondo quanto stabilito nel protocollo, nel documento commissionato, dovranno essere sviluppate le analisi e le ipotesi tecniche per la realizzazione dell’infrastruttura nelle diverse tipologie alternative (viadotto, trincea e galleria profonda), considerando le interferenze e criticità esistenti in termini di previsioni urbanistiche vigenti, vincoli amministrativi, paesaggistici e monumentali diretti e indiretti, volumi di traffico veicolare insistenti sul territorio e le quote modali trasferibili sulla nuova infrastruttura, relazioni generate dall’infrastruttura lineare e puntuale con il territorio antropizzato, geologia delle aree su cui insiste l’infrastruttura, compatibilità con le reti tecnologiche interrate e fuori terra, alternative del tracciato rispetto ai bacini d’utenza da servire, logistica e cantierabilità, costi e benefici dell’opera rispetto alla collettività e all’ambiente.
Lo studio dovrà individuare preliminarmente i costi dell’investimento e di gestione associati a ciascuna alternativa presa in esame, la sostenibilità economica dei sistemi di trasporto esaminati durante il loro ciclo di vita, in rapporto al flusso di utenti da intercettare, una loro valutazione comparativa preliminare per l’individuazione del sistema più idoneo, e le analisi preliminari di compatibilità e coerenza del sistema di trasporto individuato come più idoneo con le reti di TPL esistenti e programmate.