“Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati nella settimana 3-9 agosto 2020 hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima, ovvero prevalentemente nella seconda metà di luglio”.

Lo riporta una analisi dei dati relativi al periodo 3-9 agosto 2020 diffusa dal ministero della Salute.

“Alcuni dei casi identificati tramite screening, tuttavia, potrebbero aver contratto l’infezione in periodi antecedenti”, prosegue il report.