
Il piano terra del Museo di Scienze Naturali cambia volto: nasce un nuovo spazio espositivo più accessibile, uniforme e pensato per attività culturali ed educative. È questo il cuore del progetto di rifunzionalizzazione approvato dal Comune di Brescia, un intervento da 390mila euro che ridisegnerà completamente gli ambienti di ingresso restituendo al quartiere un polo scientifico più fruibile e contemporaneo.
Il Museo, uno dei pochi edifici italiani a carattere scientifico costruiti dal dopoguerra, presenta una complessa articolazione di volumi che negli anni ha subito modifiche e adattamenti, rendendo il piano terra frammentato e poco leggibile. Il nuovo progetto punta proprio a superare questa discontinuità introducendo un elemento unificante: una parete continua in cartongesso rivestita in legno, un vero fil rouge che attraverserà tutti gli spazi creando ordine, coesione e un supporto funzionale alla nuova narrazione espositiva.
La parete, progettata per rispettare la normativa antincendio, diventa anche un dispositivo tecnico: lo spessore del telaio e le intercapedini permettono una riqualificazione completa dell’impianto elettrico e il passaggio dei nuovi cablaggi, senza alterare la struttura originaria. Accanto a questo intervento, una seconda parete più leggera in policarbonato avvolgerà il corpo centrale del museo, ospitando la guardiola in una versione chiusa e più protetta dalle escursioni termiche.
L’obiettivo non è solo funzionale ma anche culturale: trasformare il piano terra da semplice area di transito a un ambiente espositivo integrato, flessibile e adatto ad accogliere attività educative, mostre e iniziative per la cittadinanza.
IL RAPPORTO CON IL PARCO
Il progetto valorizza anche il naturale accesso al museo dal parco botanico, ricco di specie arboree del Nord Italia. Sono previsti:
- la ricollocazione di due tigli all’ingresso;
- una nuova rampa di accesso per rendere inclusivo l’ingresso in terra stabilizzata;
- la riqualificazione della corte interna, che diventerà una vera “stanza a cielo aperto” con nuove pavimentazioni e aiuole;
- la depavimentazione e il ripristino del verde nelle aree a ridosso delle finestre del museo.
TEMPI E LAVORI
Il progetto è stato redatto dallo studio Associates Architecture Srl. L’intervento vale 390.000 euro, con una durata prevista di 120 giorni, a partire da marzo e fino all’estate 2026.
Durante i lavori, le attività educative rivolte alle scuole non si fermeranno: saranno ospitate negli spazi messi a disposizione da Brescia Musei al Castello.
GLI EDIFICI
Il Museo è ospitato in via Ozanam, in un edificio costituito da una complessa articolazione di parallelepipedi intorno a un alto corpo centrale, che accoglie anche la biblioteca. Le coperture dei volumi, ad altezze differenti, sono state trattate a giardini pensili, nati per essere complementari all’allestimento interno, mediante la realizzazione di un giardino didattico, drasticamente ridimensionato negli anni successivi, quando fu realizzato il corpo a sud, che ospita uffici e laboratori.
Le facciate sono disegnate dalle alte fasce intonacate, sottolineate dalle cornici sporgenti in cemento e dalle finestre a nastro che seguono l’andamento delle scale interne, creando un motivo a linee spezzate che contribuisce a sottolineare la dinamicità della composizione. Costruito a stralci dall’inizio degli anni ’70, il Museo, su progetto dell’architetto Graziano Piovanelli con la collaborazione di Mario Serino e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Brescia, venne completato nel 1987 con un auditorium per 230 persone, con il progetto dell’architetto Battaglia.