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Negoziati in corso: le condizioni di Mosca per l’accordo

“Il presidente russo Vladimir Putin ha dettato le condizioni per giungere ad un accordo con l’Ucraina, che includono il riconoscimento della sovranità della Russia sulla Crimea, e la smilitarizzazione e “denazificazione” del nuovo Stato neutrale ucraino”. Lo riferisce il Cremlino in una nota.

Poco fa è iniziata la terza e probabilmente ultima tornata di colloqui tra Russia e Ucraina nella regione di Gomel, in Bielorussia, vicino al confine ucraino. La delegazione russa è guidata dall’aiutante presidenziale Vladimir Medinskij. La condizione principale che Kiev ha chiesto a Mosca nei negoziati è un “cessate il fuoco” immediato con il completo ritiro delle truppe russe dal Paese. L’Ucraina, inoltre, ha fatto richiesta di entrare nell’Unione europea attraverso una procedura speciale.

“Ci stiamo rivolgendo all’Unione Europea per l’adesione immediata dell’Ucraina tramite una nuova procedura speciale. Siamo grati ai partner per essere al nostro fianco, ma il nostro obiettivo è stare insieme a tutti gli europei e, soprattutto, essere allo stesso livello. Sono sicuro che questo sia giusto, che ce lo meritiamo e che tutto questo sia possibile”, ha detto il presidente ucraino Zelensky.

Ripresa delle ostilità, bombardata Kharkiv

L’esercito russo sta bombardando le aree residenziali di Kharkiv con i lanciarazzi multipli Grad. Finora almeno 11 persone sono rimaste uccise mentre sono numerosi i feriti. Lo riporta la versione ucraina dell’agenzia di stampa “Rbk” con riferimento all’Amministrazione statale regionale di Kharkiv e al Servizio statale di emergenza.

Secondo i dati preliminari, 31 cittadini sono stati ricoverati negli ospedali con ferite di varia gravità, come riferiscono i soccorritori, osservando che il numero di vittime e feriti potrebbe aumentare. In totale, nelle ultime 24 ore, secondo i soccorritori, 44 feriti sono stati trasportati negli ospedali di Kharkov e di questi, sette persone sul totale dei ricoverati sono morte.


I richiami al dilaogo

Il proprietario del Chelsea, l’imprenditore russo-israeliano Roman Abramovich, si trova al momento in Bielorussia, dove è stato invitato dalla delegazione ucraina per facilitare le trattative. Lo riferisce il quotidiano israeliano “The Jerusalem Post”. Da quanto emerso, Abramovich sarebbe stato invitato in quanto gode di ottimi legami con le comunità ebraiche di Russia e Ucraina e con il capo dello Stato russo. Yevgen Kornichuk, l’ambasciatore di Ucraina in Israele, ha commentato la notizia dichiarando che “chiunque voglia dare una mano a fermare il conflitto è il benvenuto”, senza però nominare direttamente il magnate russo. Uno dei portavoce di Abramovich, invece, non ha confermato la presenza del proprietario del Chelsea in Bielorussia, ma ha dichiarato che il magnate è stato contattato da funzionari ucraini.

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