“Ci troviamo in grosse difficoltà nel dover rispondere alla cittadinanza che cerca di prenotare un appuntamento per richiedere il legittimo passaporto”. È questo il grido d’allarme lanciato dal Siap di Brescia (Sindacato italiano appartenenti polizia) che rimette sul tavolo una problematica tanto dibattuta nei mesi scorsi ma ancora di strettissima attualità.

Riuscire a ottenere un passaporto è infatti un’impresa visto che la lista relativa alla Questura di Brescia è ferma a parecchi mesi di attesa. Qualche appuntamento è disponibile a Darfo, ma come ben sappiamo vige il vincolo territoriale.

“Siamo a maggio e l’estate si avvicina, l’aumento delle richieste per il passaporto è fisiologico, incrementato dalla Brexit e dal post covid – continua il Siap, aggiungendo di aver più volte chiesto provvedimenti – Ottenere un appuntamento online presso l’ufficio passaporti di Brescia è diventato pressoché impossibile senza la possibilità di sapere quando si apriranno gli slot”.

Anche fare richiesta via Pec è una mezza impresa secondo il sindacato, principalmente a causa di un errore di trascrizione nel link che rende il tutto ancor più arduo. Il Siap segnala anche la presenza quotidiana di una lunga coda di persone che, rassegnate dopo innumerevoli tentativi telematici, prova a presentarsi di persona al Commissariato Carmine. Anche lì però, gli agenti non possono far altro che invitarli a usare la Pec.

I problemi nascerebbero dalla carenza di personale, o meglio, secondo il Siap dall’errata distribuzione delle risorse. Come esempio viene riferito dell’unico operatore assegnato a Darfo che, da solo, deve occuparsi di tutte le pratiche.

“Le promesse dell’incremento massivo di personale sono state fatte dal Questore ma a oggi solo poche unità sono state assegnate – aggiunge il sindacato – L’impiego delle risorse umane è una discrezionalità del Questore che a oggi non sta dimostrando di porre quella giusta attenzione per salvaguardare il benessere e la sicurezza di tutti i dipendenti”.

In conclusione, il Siap parla di uno scenario che era prevedibile. Attualmente l’attesa si attesta attorno ai 5 mesi rispetto ai 6 di poco tempo fa. Con l’auspicato aumento di personale, l’obiettivo è di portarla a 45 giorni.