È scontro in Consiglio regionale sul Piano della qualità dell’aria. L’Aula ha approvato a maggioranza il documento d’indirizzo che guiderà l’aggiornamento della pianificazione regionale, primo passo verso il nuovo Piano Aria atteso nel 2026.
Il testo, che recepisce la direttiva europea 2024/2881/EC, punta a ridurre le emissioni di PM10, NO2 e PM2.5 attraverso interventi su riscaldamento, mobilità, agricoltura e industria.
L’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione ha espresso soddisfazione per il risultato: “Abbiamo costruito un documento che unisce rigore scientifico, sostenibilità economica e responsabilità istituzionale, frutto di un percorso di ampia condivisione con Commissione Ambiente, esperti e associazioni”. Maione ha ricordato “la specificità del Bacino Padano, una sfida unica per conformazione territoriale”, sottolineando che “i lombardi emettono pro capite il 60% in meno rispetto alla media europea e che negli ultimi vent’anni il PM10 si è ridotto del 40%”.
Voto contrario dal Partito Democratico. “Il Piano è frutto di un lavoro importante, ma resta poco innovativo e privo di incisività – ha dichiarato la consigliera Miriam Cominelli – Le misure prospettate si limitano a recepire la normativa europea senza una reale visione politica”.
Cominelli ha inoltre criticato la manovra finanziaria nazionale che, tra il 2026 e il 2028, prevede tagli alle risorse destinate alla qualità dell’aria: “La Lombardia dovrebbe essere regione guida nelle politiche ambientali, ma la destra lombarda non sembra preoccuparsi delle ricadute sui cittadini”
