Pietro Giordani: fatalità, incidente o suicidio? queste le ipotesi al vaglio

Fatalità, incidente stradale o suicidio. Sono queste le ipotesi al vaglio degli inquirenti che indagano sulla morte di Pietro Giordani, il 33enne ritrovato martedì poco dopo mezzogiorno a 51 metri di profondità nello specchio d’acqua a sud del porto di Tignale. Di lui si erano perse le tracce venerdì 22 dicembre, giorno in cui si era allontanato nel pomeriggio con la sua Panda rossa in direzione nord del lago. Fatale l’uscita di strada sulla Provinciale che conduce all’altopiano di Tignale, con la vettura che è precipitata nel lago dopo un volo di 200 metri. La carcassa dell’auto, recuperata mercoledì dai Vigili del fuoco di Salò e Trento, verrà analizzata dagli inquirenti nella speranza di individuare qualche elemento utile. Il ritrovamento nel pomeriggio di Capodanno del frammento del paraurti anteriore sulla spiaggia del Prà de la Fam a Tignale ha infine avvalorato le ipotesi più pessimistiche confermate dopo qualche giorno. L’esame della carcassa dell’auto e l’esito dell’autopsia dovrebbero chiarire la dinamica della disgrazia, stabilendo se il 33 enne sia stato vittima di un incidente o di un gesto disperato.