Era prvedibile? Forse, probabile. Ma certo dopo qualche migliaio di morti, 3 mesi chiusi in casa, e un’epidemia che ci ha sconvolto la vita si pensava che anche quei bresciani definiti “superficiali” alla fine avessero capito come ci si doveva comportare in questo graduale ritorno alla normalità.

E invece è proprio il concetto di graduale a non essere compreso. La riapertura dei locali, nonostante, le regole, le spiegazioni, le raccomandazioni è stato letto come un “tana liberi tutti”.

E non campate scuse, perfavore. Non c’è niente da obiettare all’obbligo di tenere indossata una mascherina e di stare ad un metro l’uno dall’altro. È un concetto facile facile. Semplicemente non lo si vuole far rispettare.

E allora ben venga la chiusura. Subito. Dispiace per quei gestori che avrebbero bisogno di ripartire, che in questi giorni hanno lavorato per mettere in sicurezza i loro locali, per creare i percorsi di entrata e uscita, per distanziare i tavolini di un metro.

Stasera probabilmente la piazza sarà chiusa. I gestori, probabilmente rimetteranno il personale in cassa integrazione (se va bene). Ne è valsa la pena?