Nel breve periodo 2 sono le misure di “welfare” che dovrebbero essere messe in atto: il reddito di cittadinanza e la misura di pensionamento anticipato denominata “quota 100”.  

La domanda che interessa di più è, neanche a dirlo, sempre la stessa: chi ne potrà beneficiare?  

Per quanto riguarda la proposta simbolo dei pentastellati la risposta è quantomeno complessa poiché se la stima dovesse tener conto della sola base reddituale del singolo nella sola Brescia avremmo più di 213 mila aventi diritto, ma se vi aggiungiamo che altri 3 requisiti sono un’attestazione I.S.E.E. non superiore ai 9360€, una seconda casa che non ne valga più di 30 mila ed un conto corrente con un saldo inferiore a 6 mila,  allora questo numero scende a sole 6 mila famiglie.  

Per quanto riguarda quota 100 l’idea è invece quella di offrire il pensionamento anticipato a tutti quei lavoratori, di età uguale o superiore ai 62 anni, che abbiano versato 38 anni di contributi e dovrebbe interessare circa 8 mila soggetti (stima al ribasso).  

Per chi dovesse sfruttare questa possibilità nessuna decurtazione sull’assegno previdenziale, ma soltanto il mancato conteggio delle annualità non versate.