Dati dell’affluenza non ancora definitivi ma in Italia ha votato meno del 30% degli aventi diritto.
Brescia e provincia fanno pure peggio con un dato che si attesta intorno al 26%.
Nessuno dei 5 quesiti ha raggiunto il quorum necessario, quindi tutto rimane invariato. Nessuna legge o nessuna norma cambia.
LA DESTRA ESULTA
Dal centro destra una ridda di reazioni politiche esulano per il mancato raggiungimento del quorum interpretato come sconfitta del centro sinistra e dei promotori ai quali non è riuscita la “spallata” al Governo.
“Cinque referendum, zero quorum: il flop è totale” – ha commentato Diego Zarneri, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. “Ma la vera sconfitta non sta nei numeri, bensì nella già scarsa credibilità politica. Mentre la sinistra parlava di “plebisicito democratico”, gli italiani hanno scelto la stabilità – e quindi di confermare la fiducia nel governo attuale”.
“La sinistra – prosegue Zarneri – ha costretto gli italiani a spendere 140 milioni di euro solo per regolare i loro conti interni. Il popolo italiano, e anche i cittadini bresciani, hanno mandato un messaggio chiaro: non si sono lasciati abbindolare dal referendum trasformato in un teatrino politico, usato come primarie del Pd. Cinque quesiti, tutti bocciati – non perché la gente abbia detto “no” tecnicamente, ma perché ha scelto consapevolmente l’astensione, perché – ha concluso il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – era una campagna referendaria sbagliata, ideologica e lontana dai bisogni reali. La partita per la sinistra era chiara: tentare il ribaltone contro il Governo Meloni. È invece la loro spinta ideologica che ha ricevuto un secco “no” dagli italiani. Cala il sipario su Landini, Schlein, Conte e soci: che si mettano l’anima in pace, nonostante lo sterile tentativo di strumentalizzare la consultazione in uno strumento politico di dibattito interno alla sinistra. E questo è il risultato. Bocciati”.
TRENTINI (SI), “OCCASIONE SPRECATA
“Il mancato raggiungimento del quorum ci amareggia e segna l’ennesimo preoccupante segnale di disaffezione delle cittadine e dei cittadini dalle forme di partecipazione – scrive Luca Trentini, segretario di Sinistra Italiana in una nota – . Sapevano bene che questa sarebbe stata una scommessa molto difficile ma la chiamata del governo all’astensione è stata del tutto irresponsabile. È innegabile che non siamo riusciti a far percepire alle e agli elettori l’importanza di questi quesiti referendari.
Tuttavia – prosegue Trentini – milioni di persone hanno sostenuto i diritti di cittadinanza e la necessità di riequilibrare i rapporti fra capitale e lavoro, oggi del tutto sbilanciati a favore del capitale. Continueremo su questa strada, convinti che solo su temi come questi sia possibile costruire una alternativa alle destre. Appare infatti grottesco il tentativo del governo di arruolare al centrodestra la maggioranza che si è astenuta ritenendo che il fallimento dei referendum rafforzi il governo. Il 30%dei cittadini votanti – conclude il segretario di Sinistra Italiana – sono un segnale che non li deve lasciare tranquilli”.