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Riforma penitenziaria, Lucrezi: “Legge illuminata, ma non del tutto attuata”

Due appuntamenti aperti alla cittadinanza celebreranno a Brescia il cinquantesimo anniversario della legge 354 del 1975, che ha riformato l’ordinamento penitenziario introducendo un approccio innovativo alla detenzione e alla rieducazione.

“La legge del 1975 è stata una norma illuminata che ancora oggi ci guida e dà senso al nostro lavoro quotidiano – ha spiegato Francesca Paola Lucrezi, direttrice degli istituti penitenziari di Brescia – Non è però pienamente attuata e questo deve essere uno stimolo: significa che il risultato non è ancora stato raggiunto e che l’impegno deve continuare con perseveranza, insieme a tutti i partner che collaborano con noi”.

La direttrice ha ricordato le difficoltà dovute ai limiti infrastrutturali e al sovraffollamento: “Sono ostacoli oggettivi, ma con creatività e cooperazione tra enti è possibile ampliare gli spazi di azione. Oggi ci confrontiamo con una popolazione detenuta diversa, con bisogni e istanze sociali che spesso restano inascoltate, e questo pesa sull’organizzazione degli istituti”.

Gli appuntamenti

Martedì 7 ottobre al Teatro Sociale andrà in scena lo spettacolo “Arti performative e carcere”, con le performance nate dai laboratori artistici realizzati all’interno degli istituti penitenziari bresciani. Sul palco tre restituzioni: Specchio scemo (laboratorio di teatro sociale), Istantanea #10 (laboratorio di danza) e Terza branda (laboratorio teatrale della Casa circondariale di Brescia).

Mercoledì 15 ottobre al MO.CA di via Moretto 78 si terrà il convegno “Praticare la riforma carceraria”. In programma l’esposizione dei lavori artistici e terapeutici prodotti dai detenuti, la proiezione del cortometraggio Grigio molto scuro tendente al nero e un talk dedicato alle esperienze territoriali di umanizzazione del carcere, con la partecipazione della stessa Lucrezi, del criminologo Pietro Buffa e di Renzo Taglietti (Cooperativa Comunità Fraternità).

Le iniziative sono organizzate dalla Direzione degli istituti penitenziari con il Comune di Brescia e una rete di enti del terzo settore, con il sostegno della Fondazione della Comunità Bresciana.

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