(Valerio Portelli/LaPresse)

Un bonus da due miliardi per spingere i consumi di bar e ristoranti, e forse anche per abbigliamento ed elettrodomestici, per dare forza al rimbalzo dell’economia. La misura varrebbe cinque mesi, da agosto fino a dicembre. È questo il quarto pilastro del decreto da 25 miliardi, atteso probabilmente per giovedì, che si somma al capitolo lavoro (cassa integrazione selettiva e decontribuzioni per le assunzioni), al fisco (blocco fino a novembre dell’invio delle cartelle esattoriali e rateizzazione tasse sospese), agli interventi per enti locali e scuola. Intanto si accelera sul fronte del Recovery plan: entro martedì i ministri dovranno inviare le proposte alla cabina di regia di Palazzo Chigi mentre sembra sfumare la prospettiva di una commissione bicamerale sulla spesa.

Il meccanismo del bonus-consumi, oggetto di una riunione domenicale al Tesoro, prevede di condizionare l’incentivo agli acquisti all’utilizzo di carte di credito e bancomat, ritenute utili per favorire la tracciabilità e la lotta al “nero”. La misura, per 3 miliardi, era già stata presa con la legge di Bilancio e sarebbe dovuta scattare quest’anno con la previsione di far arrivare i primi rimborsi con la Befana del 2021: l’emergenza Covid ha fermato tutto. Allora si pensava ad un ristoro di una percentuale dell’Iva con un credito d’imposta o una detrazione da ottenere l’anno successivo.

Ora, vista la crisi, il meccanismo – che deve attingere allo scostamento di bilancio – potrebbe prevedere un rimborso di parte della spesa sostenuta, con un tetto massimo, da accreditare direttamente al consumatore- contribuente nel proprio conto o nel cassetto fiscale. Da definire anche i settori che la misura investirà. In prima linea, e quasi scontati, gli sconti per chi andrà al bar o al ristorante proposti dalla viceministra del Tesoro Laura Castelli. A questi potrebbero aggiungersi misure, proposte dal ministro dei Beni Culturali Franceschini, per ripopolare i centri delle città dove molti esercizi sono stati colpiti dallo smart working che ha penalizzato il mercato delle pause-pranzo.

Interessata anche la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova che vorrebbe inserire benefici che favoriscano l’acquisto, fino a 5.000 euro, di prodotti italiani da parte degli esercizi commerciali. Al rilancio dei consumi contribuirà anche la nuova rottamazione auto, già varata e con già 3.000 prenotazioni nelle prime ore, che sarà portata da 50 a circa 500 milioni, e le misure sul bonus ecologico per le ristrutturazioni dei condomini e delle seconde case. L’intero decreto riserverà circa dieci miliardi alla cassa integrazione e due alle altre misure per il lavoro, quattro al fisco, 1,3 alla scuola, 4-5 a Comuni e Regioni e un miliardo al fondo di garanzia delle Pmi.