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Sventa truffa del “falso nipote” e festeggia i suoi 90 anni con la Polizia

Nonna Dantina e la torta "offerta" dalla Questura di Brescia

“Ciao nonna, sono tua nipote, probabilmente non mi riconosci perché sto parlando con la mascherina”. Queste le parole utilizzate da un malintenzionato per truffare un’anziana bresciana, ma nonna Dantina non si è fatta abbindolare e dopo numerose chiamate ha chiesto aiuto alla nipote (questa volta vera).

La ragazza ha contattato la Questura via Facebook che l’ha prontamente richiamata per ascoltare la storia della povera, ma fortunatamente pronta, anziana.

Dopo essersi complimentati per aver sventato la tentata truffa, gli Agenti hanno scoperto che avrebbe compiuto a giorni novant’anni. Appresa la felice notizia il questore Leopoldo Laricchia ha deciso di organizzare una festa molto speciale con una torta targata Polizia di Stato consegnata alla signora dai poliziotti quando si sono recati nella sua abitazione per raccogliere le dichiarazioni della signora in merito alle telefonate.

Purtroppo la truffa del “falso nipote” è molto diffusa in tutta Italia. Generalmente inizia con una telefonata in cui il fantomatico nipote dice di aver problemi di denaro e finisce facendo perdere svariate migliaia di euro a malcapitati nonni. Negli elenchi telefonici i truffatori ricercano in modo specifico persone con i nomi più comuni tra gli anziani e dall’indirizzo provano a capire se la loro vittima vive in un quartiere socialmente svantaggiato oppure in una zona più signorile. In questo modo possono stimare quanto denaro riusciranno ad estorcere.

“Indovina un po’ chi parla!” è fra le frasi più utilizzate al telefono per rompere il ghiaccio invogliando la vittima a pronunciare il nome di un parente o conoscente. In seguito i truffatori si fingono questa persona intenerendo la vittima con tristi storie di difficoltà economiche a seguito magari di un incidente stradale o di un debito da saldare.

Con telefonate ripetute i malviventi tengono la loro vittima sotto pressione, non lasciando il tempo di consultarsi con la famiglia. Se la vittima acconsente, i truffatori riescono ad ottenere il denaro e per evitare l’incontro che svelerebbe l’inganno senza scrupoli il presunto nipote spiega alla vittima che non può ritirare personalmente il denaro e quindi manda un amico. A volte alla vittima è chiesto direttamente di trasferire il denaro su un conto.

L’invito della Polizia è quello di essere sempre sospettosi se chi vi parla al telefono vi dice di indovinare il suo nome. Evitare in ogni caso di dare nomi o informazioni personali di qualsiasi genere e consultarsi sempre prima con i propri famigliari. Fondamentale non cedere a nessuna richiesta, specilmente di consegnare denaro o gioielli e in caso di necessità il numero unico per le emergenze 112 è sempre disponibile a raccogliere le segnalazioni. Chiamatelo senza timori, fate come nonna Dantina.

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