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Traffico di droga internazionale: smantellata banda albanese

Decine di arresti, sequestri, perquisizioni. Così la Guardia di Finanza di Brescia è riuscita ha smantellare un’organizzazione albanese specializzata del traffico internazionale di droga.

Una vasta operazione internazionale di polizia partita nel 2020 con tecniche tradizionali e poi proseguita con la decrittazione di messaggi cifrati su app specializzate, ritrovati in server francesi e olandesi. In queste chat, gli indagati si sentivano liberi di comunicare alla luce del sole contando proprio sulla crttografia. Un’arma a doppio taglio che ha permesso agli inquirenti di ricostruire e attribuire le responsabilità che dei committenti, solitamente più difficili da acciuffare perché non si sporcano direttamente le mani.

ARRESTI, SEQUESTRI E PERQUISIZIONI IN CORSO

Nell’operazione sono state eseguite 24 misure cautelari tra Italia, Albania, Francia e Inghilterra e disposto un sequestro preventivo da circa 3 milioni di euro. Le indagini, condotte dal 2020 al 2025, hanno documentato l’importazione di oltre 1.300 chilogrammi di droga, stoccati in sei basi logistiche sul territorio nazionale. Nel corso delle indagini erano già stati arrestati 10 membri del gruppo e sequestrati 130 chili di cocaina ed eroina, 550 mila euro in contanti, 10 autovetture e una pistola semiautomatica. In queste ore sono in corso oltre 35 perquisizioni in tutta Italia.

UN’OPERAZIONE CORALE

All’operazione hanno partecipato oltre 150 militari della Guardia di Finanza appartenenti al Comando Provinciale di Brescia e allo S.C.I.C.O. (Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata). Decisivo il contributo di Europol, della Direzione Centrale Servizi Antidroga, del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, dell’Esperto per la Sicurezza dell’Ambasciata d’Italia a Tirana, nonché delle forze di polizia albanesi e francesi. Le misure sono state eseguite in più Paesi europei, a conferma dell’ampiezza e della complessità del fenomeno criminale. Una cooperazione transnazionale che si è confermata, anche in questa occasione, fondamentale e imprescindibile.

INDAGINI INNOVATIVE

L’attività investigativa del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia – G.I.C.O. Sezione G.O.A. e dello S.C.I.C.O. si è svolta nell’ambito di un Joint Investigation Team attivato con le autorità albanesi della S.P.A.K. e quelle svizzere. Gli investigatori hanno utilizzato tecniche di indagine avanzate tra cui: decifratura di chat criptate attraverso moderni algoritmi; intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali; attività di osservazione e pedinamento su vasta scala.

DALLA ROTTA SUDAMERICANA ALL’ITALIA

Secondo gli inquirenti, il gruppo criminale – con base direttiva in Albania e ramificazioni stabili anche in Italia come le basi logistiche di Rovato e Palazzolo – avrebbe importato in Europa oltre 1.300 kg di cocaina, provenienti dal Sud America e trasportata via mare verso i principali porti dell’Europa del Nord. La droga veniva poi trasferita su gomma fino in Italia, nascosta e camuffata sui mezzi pesanti. Una volta nel territorio nazionale, gli stupefacenti sarebbero stati smistati in sei basi logistiche distribuite in modo strategico lungo la Penisola, dove venivano gestite sia la distribuzione delle partite di droga, sia la raccolta dei guadagni in contanti. Il denaro ricavato dal narcotraffico veniva poi trasferito ai vertici dell’organizzazione tramite money mules, spesso autisti compiacenti di autobus passeggeri sulla tratta Italia- Albania, incaricati di movimentare grosse quantità di contante.

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