Sono di Bagnolo Mella e di Roè Volciano i due imprenditori bresciani finiti in manette e successivamente ai domiciliari con l’accusa di traffico di rifiuti metallici e fatture false nell’inchiesta condotta dai carabinieri forestali.

I due imprenditori avrebbero emesso tramite delle società cartiere centinaia di fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 19 milioni di euro.

Una parte delle false fatture sarebbe servita a coprire un traffico illecito di rifiuti metallici tra aziende di Castendolo e Montichiari gestite da altri 4 imprenditori indagati a piede libero anche per autoriciclaggio.

I proventi di queste false fatture venivano trasferiti su conti correnti aperti in Ungheria, Croazia, Repubblica Slovacca

Nell’inchiesta sono stati anche denunciati alcuni autotrasportatori che rifornivano illecitamente di rottami le aziende finite sotto inchiesta.

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