Furto aggravato ai danni dello Stato. Questa l’accusa mossa nei confronti di un bracconierie di Bione scoperto dai Carabinieri della Forestale a nascondere 1140 esemplari di uccelli selvatici dei quali oltre 1000 già spiumati e congelati. L’uomo era sotto tiro da tempo: nel mirino degli uomini dell’arma c’erano cinque zone nelle quali il bracconiere aveva installato 90 metri di reti da uccellagione oltre ad altri sistemi di cattura illecita. Al momento della perquisizione è stata scoperta anche la complicità del figlio 23enne. Dalle indagini è emerso che i due vendevano gli uccellini a ristoranti o a privati, sia come alimento, sia come richiami vivi. 59 esemplari sono stati liberati sul posto mentre 12 saranno consegnati ad un centro di recupero per animali selvatici.