È stato il simbolo della pandemia a Brescia con i 320 mila tamponi eseguiti in modalità “drive through”, senza scendere dall’auto.
E poi il simbolo della rinascita, del ritorno alla normalità grazie ai vaccini con oltre 215 mila dosi somministrate, facendo di fatto da precursore dei centri “massivi” di vaccinazione come la Fiera di Brescia.

Venerdi, il Centro di via Morelli ha chiuso e già cono iniziati i lavori per sbaraccare tutto e riconsegnare, nell’aro di una settimana, l’area come i bresciani, forse, la ricordano in era pre pandemica: ovvero quell’area che da anni ospitava il Circo o il Luna Park d’estate.

Gli operai, sono già al lavoro per smontare tutto, imballare i desk, le sedie, gli scaffali che hanno permesso tamponi, vaccinazioni, non solo Covid, sostegno, in questa ultima fase, ai rifugiati ucraini.

Fa un certo effetto. una certa emozione vedere questi operai che smontano tutto. Smontano la struttura che ha permesso ai bresciani di iniziare il percorso di uscita da una situazione mai vista, mai provata. Ma il percorso non è finito, il Covid non se n’è andato. Non è un ricordo del passato. Morde meno grazie ai vaccini ma continua a mordere. E ogni giorno il bollettino dei ricoverati e soprattutto dei morti è tutt’altro che trascurabile.

E da sabato 16 aprile, informa Asst Spedali Civili, che ha gestito la struttura, tutte le attività si spostano nei due centri di S.Eufemia e di Poncarale.

L’emergenza ucraina

Degna di nota è stata la risposta del Centro all’emergenza ucraina, diventato l’Hotspot bresciano dedicato alla prima accoglienza dei profughi, registrandone 1.700 nel Sistema Sanitario Nazionale.

Di questi, 1.300 erano bambini, che sono stati sottoposti anche a tampone Covid e, dove richiesto, a vaccinazioni sia anti Covid che contro le malattie infettive dell’infanzia o dell’età adulta.

I ringraziamenti

“Il mio ringraziamento – afferma il Direttore Generale Massimo Lombardo -, oltre che ai colleghi della Rete Territoriale della ASST, va a tutte le realtà coinvolte nelle attività del Centro: il Comune, che ha messo a disposizione gli spazi; La Protezione Civile comunale e provinciale, i volontari e gli Alpini che ci aiutano dal primo giorno; e A2A per il sostegno e AiutiAMOBrescia che ha offerto un cospicuo aiuto economico, facendosi collettore della generosità dei cittadini bresciani. A questi ultimi va il ringraziamento più grande, per il senso di responsabilità con il quale hanno risposto alla campagna vaccinale e per il senso civico che li ha contraddistinti nella fruizione dei nostri servizi”.