Con gli edifici rinascimentali di Firenze come sfondo, il battito ritmico dei tamburi di tre dragon boat in gara sul fiume Arno ha attirato la folla lungo le rive, caratterizzando i vivaci festeggiamenti del tradizionale Dragon Boat Festival cinese. Organizzato dall'Istituto Confucio dell'Università di Firenze, con il sostegno di altri Istituti Confucio in Italia e a San Marino, l'evento ha riunito circa 60 rematori. I partecipanti provenivano da diverse città, tra cui Roma, Padova e Firenze, formando un mix di studenti cinesi, giovani italiani e appassionati locali di nautica. "L'evento di quest'anno ha registrato una partecipazione e un'attenzione da record", ha dichiarato Silvia Scaramuzzi, direttrice italiana dell'Istituto Confucio dell'Università di Firenze. "Non si tratta solo di sport: sono giovani di due culture che remano insieme, in senso letterale e figurato. Questo è il cuore della comprensione culturale". "È più di una semplice gara", ha dichiarato Cirillo Ruggero, studente liceale di Roma. "Siamo qui per ricordare persone come Qu Yuan, la cui lealtà e patriottismo continuano a ispirare". Oltre alla gara, i partecipanti al festival hanno potuto gustare i tradizionali zongzi (involtini di riso glutinoso avvolti in foglie di bambù) e scambiare bustine di erbe artigianali, che sono state distribuite ai rematori e agli spettatori. Mentre i dragon boat attraversavano la dolce corrente dell'Arno, la folla lungo le rive del fiume li incitava. Gli abitanti del luogo e i turisti si sono soffermati a scattare foto, circondati dall'aroma di zongzi nell'aria. Per molti è stato il primo incontro ravvicinato con questa secolare tradizione cinese. "Guardare la gara mi ha incuriosito ed emozionato", ha affermato Claudio, un cittadino fiorentino in pensione che non aveva mai assistito a una gara di dragon boat. "Mi ha fatto venire voglia di saperne di più sulla cultura cinese, soprattutto sulla storia di Qu Yuan e sul significato di questo festival". Il Dragon Boat Festival sta guadagnando popolarità in Italia, con un numero crescente di città che organizzano eventi simili negli ultimi anni. La console generale cinese a Firenze Yin Qi ha dichiarato di sperare che scambi culturali come questo possano approfondire la comprensione reciproca e l'amicizia tra i popoli di Cina e Italia. Quando la gara si è conclusa, i partecipanti si sono scambiati sorrisi, abbracci calorosi e si sono dati il cinque, celebrando non solo la vittoria ma anche la gioia condivisa. Per i giovani rematori italiani e cinesi che hanno lavorato fianco a fianco, lo spirito del Dragon Boat Festival sta tracciando un percorso di unità attraverso fiumi e culture.

Firenze, 03 giu 11:53 – (Xinhua) – Con gli edifici rinascimentali di Firenze come sfondo, il battito ritmico dei tamburi di tre dragon boat in gara sul fiume Arno ha attirato la folla lungo le rive, caratterizzando i vivaci festeggiamenti del tradizionale Dragon Boat Festival cinese.

Organizzato dall’Istituto Confucio dell’Università di Firenze, con il sostegno di altri Istituti Confucio in Italia e a San Marino, l’evento ha riunito circa 60 rematori.

I partecipanti provenivano da diverse città, tra cui Roma, Padova e Firenze, formando un mix di studenti cinesi, giovani italiani e appassionati locali di nautica. “L’evento di quest’anno ha registrato una partecipazione e un’attenzione da record”, ha dichiarato Silvia Scaramuzzi, direttrice italiana dell’Istituto Confucio dell’Università di Firenze. “Non si tratta solo di sport: sono giovani di due culture che remano insieme, in senso letterale e figurato. Questo è il cuore della comprensione culturale”.

“È più di una semplice gara”, ha dichiarato Cirillo Ruggero, studente liceale di Roma. “Siamo qui per ricordare persone come Qu Yuan, la cui lealtà e patriottismo continuano a ispirare”.

Oltre alla gara, i partecipanti al festival hanno potuto gustare i tradizionali zongzi (involtini di riso glutinoso avvolti in foglie di bambù) e scambiare bustine di erbe artigianali, che sono state distribuite ai rematori e agli spettatori.

Mentre i dragon boat attraversavano la dolce corrente dell’Arno, la folla lungo le rive del fiume li incitava. Gli abitanti del luogo e i turisti si sono soffermati a scattare foto, circondati dall’aroma di zongzi nell’aria. Per molti è stato il primo incontro ravvicinato con questa secolare tradizione cinese.

“Guardare la gara mi ha incuriosito ed emozionato”, ha affermato Claudio, un cittadino fiorentino in pensione che non aveva mai assistito a una gara di dragon boat. “Mi ha fatto venire voglia di saperne di più sulla cultura cinese, soprattutto sulla storia di Qu Yuan e sul significato di questo festival”.

Il Dragon Boat Festival sta guadagnando popolarità in Italia, con un numero crescente di città che organizzano eventi simili negli ultimi anni. La console generale cinese a Firenze Yin Qi ha dichiarato di sperare che scambi culturali come questo possano approfondire la comprensione reciproca e l’amicizia tra i popoli di Cina e Italia.

Quando la gara si è conclusa, i partecipanti si sono scambiati sorrisi, abbracci calorosi e si sono dati il cinque, celebrando non solo la vittoria ma anche la gioia condivisa. Per i giovani rematori italiani e cinesi che hanno lavorato fianco a fianco, lo spirito del Dragon Boat Festival sta tracciando un percorso di unità attraverso fiumi e culture. (Xin)

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